Rischi del mestiere. E’ così che a volte, lungo la linea sottile dei limiti del plausibile e dall’attacco personale, si finisce per incappare in qualcosa che va oltre la semplice libertà d’espressione ed opinione. Sui tanti, presunti, reati contestati ed imputati dagli avversari politici dell’ex sindaco, oggi Senatore, Bruno Mancuso, la giustizia ha in larga parte dato le sue risposte, fornendo due sentenze di assoluzione piena proprio sui due casi più scottanti che negli ultimi anni hanno caratterizzato il dibattito dell’opposizione. Assoluzione perché il fatto non sussiste nel processo per presunto voto di scambio, assoluzione per non aver commesso il fatto nel procedimento sul furto d’acqua pubblica. Oggi l’ex sindaco Mancuso figura ancora come attore del processo, insieme al funzionario comunale ed ex dirigente dell’Ufficio tecnico comunale Giuseppe Contiguglia, ma stavolta nel ruolo di parte offesa. La vicenda riguarda la pubblicazione nel Novembre del 2011, da parte di un blog, individuato nel decreto di citazione a giudizio (vedi pdf sotto) come “cirosca.blogspot.com” , di una lettera nella quale vengono mosse pesantissime accuse nei confronti dell’allora sindaco Mancuso e dell’ingegnere Contiguglia. La nota pubblicata da quel blog, infatti, riportava, con dovizia di particolari e con riferimento a circostanze precise, di “spartizione di torte” e voti di scambio, di “papparsi fette” e di un presunto “Metodo Sant’Agata”, mettendo nel mirino e gettando più di un’ombra su appalti di importanti lavori pubblici santagatesi, metanizzazione e palasport. Nello stesso articolo si facevano, quindi, apprezzamenti personali sulla stessa “famiglia Mancuso”, tirando in ballo persino la realizzazione dell’abitazione privata della famiglia. Tutte fattispecie che, sempre stando al decreto di citazione a giudizio firmato dal pubblico ministero Alessandro Lia, andrebbero a ledere la reputazione di Mancuso e Contiguglia, rispettivamente sindaco e dirigente area tecnica del Comune di Sant’Agata Militello all’epoca dei fatti. L’ipotesi di reato è dunque quella prevista dall’art. 55 del codice penale, diffamazione a mezzo stampa. L’udienza è fissata di fronte al giudice monocratico del tribunale di Patti per il prossimo 23 Settembre. A difendere le parti offese, Bruno Mancuso e Giuseppe Contiguglia, è l’avvocato Massimiliano Fabio mentre per l’imputato la difesa è assunta dei legali Pablo Magistro e Paolo Starvaggi.