Il disegno di legge proposto dal senatore Bruno Mancuso mantiene ancora in vita la speranza di scongiurare la soppressione della Sezione distaccata del Tribunale di Sant’Agata Militello e del Tribunale di Mistretta. La seconda Commissione Giustizia del Senato ha infatti discusso il Disegno di legge a firma dei senatori Pdl Bruno Mancuso e Lucio Malan. Tutti i componenti della commissione, all’unanimità e contro il parere del Governo, hanno infatti votato favorevolmente all’approvazione del disegno di legge di proroga della riforma della geografia giudiziaria. Così come più volte ribadito dallo stesso senatore Mancuso, l’orientamento prevalso in commissione è fortemente critico nei confronti del piano di riorganizzazione delle sedi giudiziarie italiane così come concepito dalla riforma Monti, che determinerebbe la cancellazione di presidi di legalità e giustizia indispensabili in alcune zone del paese, come il territorio dei Nebrodi, che ne resterebbe totalmente privo. Quella stessa riforma, che dovrebbe entrare in vigore dal prossima 13 Settembre, ha già incontrato tra l’altro le prime difficoltà applicative, proprio nel caso del trasferimento del contenzioso da Sant’Agata e Mistretta a Patti, a causa dell’insufficienza strutturale della sede pattese per ospitare i carichi degli altri due tribunali. L’esito del voto in commissione giustizia al Senato è stato accolto con grande soddisfazione dal senatore Bruno Mancuso, deciso a condurre fino in fondo la battaglia: “Dobbiamo a tutti i costi contrastare il tentativo di cancellare dal territorio dei Nebrodi presidi giudiziari assolutamente indispensabili per garantire l’accesso alla giustizia per tutti i cittadini – ha dichiarato Mancuso – ed evitare pericolosi allungamenti dei processi e disfunzioni giudiziarie lesive di un diritto che dovrebbe essere uguale per tutti i cittadini italiani”. Dopo il voto favorevole all’unanimità della commissione giustizia al Senato, sono buone le speranze affinché il disegno di legge Mancuso-Galan possa approdare con voto favorevole in Aula per la definitiva approvazione