Il Parco dei Nebrodi aderisce a “MEDIMONT PARKS un progetto pluridisciplinare, che prevede l’impegno. tra l’altro, della Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano, di FEDERPARCHI, di alcuni Parchi ed Università Italiane per una durata di almeno due anni. Il progetto è inteso a focalizzare l’attenzione ed evidenziare l’importanza delle aree protette sulle montagne mediterranee, quali “unicum di biodiversità”, prendendo in considerazione anche i Parchi istituiti dalla Spagna alla Turchia. Il progetto può pensarsi articolato in almeno due fasi, con obiettivi e finalità differenziate nei modi e nei tempi , schematizzabili secondo : a) conoscenza – a livello informativo/divulgativo – delle principali montagne protette dell’areale mediterraneo, evidenziandone le precipue caratteristiche naturalistico-ambientali, le emergenze storico-antropologiche, le forme di gestione. Si procederà alla individuazione di aree protette con precise e comparabili caratteristiche geomorfologiche, ambientali, climatiche e di biodiversità). Tale fase prevede la predisposizione di incontri organizzativi e scientifici tra i parchi con la realizzazione di un supporto mediatico informativo-divulgativo e ricerche sugli influssi dei mutamenti climatici sulla biodiversità delle montagne mediterranee, con particolare attenzione alle aree protette ivi presenti. b) promozione di incontri mirati su tematiche comuni (inerenti la frequentazione in chiave non solo alpinistico-escursionistica, ma in una “visione TAM” naturalistica ed antropologica, sulla falsariga di quanto già fatto in “Terre Alte nel Mediterraneo” , con il progetto “Un filo di lana …un filo di pietre”, coinvolgendo i CLUB ALPINI delle nazioni interessate ( Spagna, Francia, Croazia, Grecia, Turchia, ecc), avvalendosi della collaborazione della MPC-UIAA ( Commissione Protezione Montagna), di FEDERPARCHI . Tale fase, armonizzata con i partners prescelti, costituirà la premessa per la partecipazione del CAI progetti sopranazionali per il mantenimento della biodiversità nelle aree delle montagne mediterranee, in accordo con le linee guida UICN. Saranno implementati programmi comuni ai Parchi prescelti ( es. sentieri tematici )nell’ottica del coinvolgimento di alcuni portatori di interesse, coinvolti successivamente come Citizen Scientist, ossia operatori di rilevamento , nelle file del CAI. ( le attività si ipotizzano effettuate “sul campo”,con esercitazioni pratiche) Il progetto parte dalla considerazione che percorrendo in senso orario le coste del Mediterraneo dall’Algeria al Libano, si può constatare come una buona parte di esse sia prossima a rilievi montuosi, che frequentemente innalzano cime prossime o superiori ai 2.000 metri , ad una distanza di una cinquantina di km dal mare. Montagne esposte a venti intensi e perturbazioni di varia provenienza, e sulle quali – durante il periodo invernale – possono abbattersi copiose nevicate; durante la stagione estiva per contro, le sommità dei rilievi appaiono frequentemente avvolte da imponenti formazioni nuvolose, nelle quali possono originarsi anche violenti temporali; su di esse si alternano periodi di intenso “spietato” soleggiamento diurno, al quale si contrappongono rimarchevoli cali termici notturni. In buona sostanza, si è di fronte ad una variegata gamma di condizioni meteorologico-ambientali, che ha fortemente condizionato l’adattamento di piante (ma anche di animali) viventi su queste montagne, che si caratterizzano perciò per una elevata biodiversità . Solo in tempi relativamente recenti tuttavia, le “montagne mediterranee” hanno ricevuto da parte di studiosi – e soprattutto degli ambientalisti – la considerazione e l’attenzione che esse ampiamente meritano, e precipuamente il riconoscimento di una doverosa protezione, volta alla conservazione di un patrimonio non ancora del tutto adeguatamente conosciuto, ma da tempi immemorabili minacciato dall’azione dell’uomo, che ne ha sfruttato in modo sovente esagerato le risorse. In molti casi infatti, della rigogliosa natura che ne ammantava le pendici ( esempio : Cedri del Libano) non è rimasto che qualche sparuto lembo, se non addirittura soltanto la memoria. In una prospettiva di giusta rivalutazione del patrimonio naturalistico-ambientale delle montagne mediterranee,recentemente riconosciuta a Bangkok ed a Barcellona, assume particolare rilevanza una politica di conoscenza e di divulgazione, atta a fare conoscere – e di conseguenza tutelare – il complesso di tali emergenze orografiche, cominciando dal complesso di aree protette ,istituite in tempi e con differenti modalità, dai Paesi che si affacciano sul “ Mare nostrum”.
Ufficio stampa Parco dei Nebrodi