“Sogno o son desto?” Parafrasando Cartesio(Discorso sul metodo) , la domanda non può che sorgere spontanea. Riassunti e resoconti sulla “Festa Democratica” celebrata nel weekend a Sant’Agata Militello ci restituiscono alcuni inquietanti, politicamente parlando, interrogativi che, leggendo e rileggendo le cronache parlamentari siciliane, non fanno che acuirsi. Festeggiamenti in grande stile, bancarelle e spettacoli (a proposito, chi non c’era pare sia stato associato alla “non cultura dell’antimafia”) ma l’istantanea migliore resa, o che si vuol rendere, dalla festa Pd- Megafono è quella di un grande idillio santagatese, appunto Pd-Megafono che evidentemente stona con la realtà siciliana dove è guerra aperta tra le due anime della grande creatura a tre teste che, insieme all’Udc, portò al successo Crocetta alle elezioni dello scorso anno. E sul palco del Castello Gallego mattatore indiscusso non poteva che essere lui, proprio il presidentissimo Rosario Crocetta, nella sua quarta visita a Sant’Agata da presidente, la prima a Febbraio per una kermesse elettorale di un suo candidato al Senato, seconda e terza a comizio conclusivo e festa post elezione del sindaco. Crocetta non ha risparmiato stoccate, persino imitazioni, battute e riferimenti, più o meno graditi a presente e passato, attaccando il festeggiato alla sua festa, proprio il partito che quell’evento lo ha organizzato, seppur in collaborazione col Megafono stesso. Mancati inviti in direzione e continui diktat sui rimpasti in giunta, ecco gli affondi del presidente al Pd, definita “la peggiore opposizione degli ultimi 40 anni”. Nemico numero uno, non poteva essere altrimenti, il segretario regionale del Pd Giuseppe Lupo, lo stesso inserito nel programma degli interventi che però già Giovedì aveva annunciato aspramente la sua non partecipazione, non gradendo la compartecipazione del Megafono, per quanto nella stessa cornice del Castello Gallego qualcuno si sia poi affrettato a giustificare l’assenza per una presunta contemporaneità di eventi. Un grande gelo dunque consumato anche a Sant’Agata nel dilemma shakespeariano di quei personaggi di spicco della politica regionale e locale che a Sant’Agata hanno sottolineato con gli applausi l’intervento a tutto spiano di Crocetta contro quello stesso Pd che nello stesso tempo, invece, tentano di rappresentare sul territorio, dividendosi tra le tante anime nelle quali storicamente il più grande partito di centrosinistra si suddivide sia a livello nazionale sia locale, proponendo candidati e strategie per l’assemblea provinciale ed il congresso nazionale. Sullo sfondo una Sicilia che continua ad assistere attonita allo spettacolo, tra assessori che ufficialmente si dimettono ma che, nei fatti, proseguono la loro attività nel governo, e ventilate sfiducie all’Ars
(La foto pubblicata è tratta dal sito internet www.livesicilia.it)