E’ ufficialmente iniziata l’esperienza da presidente del Parco dei Nebrodi del dottor Giuseppe Antoci, che ha ricevuto il passaggio di consegne da parte del commissario straordinario Rosario Vilardo. 45 anni, nato a Santo Stefano di Camastra, laurea in Economia e specializzazione in attività bancarie e finanziarie alla “Bocconi”, un lungo curriculum come funzionario di banca, prima nel Credito Siciliano, successivamente in Banca Sviluppo, dove attualmente svolge il ruolo di Capo area per la Sicilia, Giuseppe Antoci è il primo presidente del Parco dopo quasi dieci anni digestioni commissariali. Antoci è già stato in prima linea in politica, candidato al Senato alle ultime elezioni con lo schieramento del “Megafono” di Rosario Crocetta. Forse anche per questo, la sua nomina come massimo dirigente della più grande area protetta siciliana, voluta dal presidente Crocetta e votata dalla giunta lo scorso mese di Agosto, finì nel calderone delle polemiche, bersaglio del fuoco incrociato insieme a tante altre nomine di crocettiana ispirazione. La richiesta di parere relativa alla nomina, inoltrata dall’Ars a Settembre 2013 alla competente commissione legislativa, ha però trascorso i termini previsti dalla legge senza il previsto parere, per cui il provvedimento è divenuto esecutivo. Antoci prende dunque le redini del Parco dei Nebrodi proprio nel periodo più cupo della storia dell’ente, iniziata nel 1993, a causa dei tagli ai trasferimenti regionali che gli stessi dirigenti hanno denunciato, nei mesi scorsi, essere insufficienti anche per le sole spese del personale. Antoci si è presentato alla stampa proponendo il suo modello di Parco, un modello che guardi non solo alla salvaguardia ambientale ed alla promozione del territorio, ma alla possibilità si sviluppo economico territoriale. Per conoscere strategie e direttive per raggiungere tali obiettivi ci sarà tempo, la durata del mandato è quinquennale, intanto Antoci si propone con grande decisione, dichiarandosi aperto a tutte le idee e le proposte, guardando con interesse non solo alla componente istituzionale del Parco, i sindaci dei 24 comuni che vi fanno parte e le tre (ex)province, ma anche ai partner privati.