Anche lo svolgimento della fiera storica, tradizionale appuntamento per Sant’Agata Militello risalente addirittura, secondo alcuni reperti storici al 1700, diventa un vero e proprio pasticcio cui gioco forza la comunità santagatese si ritrova costretta ad assistere. A generare il caos l’ordinanza n°117 firmata dal sindaco lo scorso 8 Novembre, con la quale si disponeva l’annullamento della fiera storica del bestiame, sospesa a causa del rilevamento da parte del dipartimento di prevenzione dell’Asp 5 di un focolaio del morbo della “lingua blu” nel territorio di Torrenova. Secondo quella nota, Sant’Agata Militello diveniva, pertanto, “zona di restrizione per la stessa malattia”, motivazione sufficiente dunque per l’amministrazione per disporre l’annullamento dell’evento di compravendita dei capi di bestiame. Immediatamente dopo la pubblicazione dell’ordinanza sindacale, era stato il presidente del consiglio comunale Antonio Scurria a sollevare dei dubbi sull’opportunità di una simile restrizione, domandando all’amministrazione se non fosse il caso di limitare il divieto alle sole specie animali che possono essere attaccate dal morbo della “blue tongue” che, stando alla definizione scientifica colpisce: “la pecora, specie più sensibile all’infezione con sintomi clinici anche gravi; bovini e caprini , più resistenti e generalmente la con sintomi lievi od assenti”. Adesso a chiedere la stessa modifica dell’ordinanza sono anche i consiglieri di maggioranza che in una nota rilevano come la tipologia di virus rilevato dal dipartimento di prevenzione dell’Asp colpisce esclusivamente alcune specie animali e precisamente i Bovini, Caprini ed Ovini, mentre gli equini, i suini, i conigli e tutti i volatili da cortile non sono colpiti da tale malattia. Per queste ragioni i consiglieri chiedono di limitare solo a quelle specie il divieto lasciando la possibilità di svolgere la fiera del bestiame per tutti gli altri generi. Inoltre gli stessi consiglieri di maggioranza Achille Befumo, Giuseppe Ortoleva, Domenico Barbuzza, Valeria Fazio, Salvatore Sanna ed Elisa Gumina segnalano (pdf della nota in allegato) come “l’articolo 11 del DPR 320/54 elenca i casi in cui il Sindaco può emettere un’ordinanza di cosiddetta “zona infetta”, stabilendo analiticamente e dettagliatamente le specie animali, l’estensione del territorio, il divieto di introdurre nella zona animali recettivi, ecc.., tutti elementi mancanti nell’ordinanza de quo, che appare palesemente incompleta e lacunosa”.
Pdf comunicato stampa fiera bestiame