Tra falchi e colombe, più, meno o presunti lealisti, il mondo politico italiano in queste ore sta assistendo ad un passaggio storico particolarmente importante e decisivo per le sorti del Paese. La “presunta” scissione all’interno del nucleo di centro destra che da sempre ha fatto riferimento al suo leader indiscusso, Silvio Berlusconi. E così, mentre il Cavaliere decide ancora una volta di tirare dritto per la sua strada ordinando la “restaurazione” del partito di Forza Italia, c’è un gruppo di parlamentari ed esponenti importanti del Pdl che, invece, tenendo fede agli impegni assunti di fronte alla propria coscienza ma ancor di più di fronte ai cittadini, decide di non seguire la strada tracciata da Berlusconi, consci della necessità che in un momento così delicato per la vita sociale ed economica del Paese è necessario prima di tutto garantire stabilità al governo della nazione per completare il processo riformatore che il governo delle “larghe intese” ha assunto tra i suoi compiti principali. A suggerire tale le motivazioni esplicitate dal vice presidente del consiglio dei ministri Angelino Alfano che ha deciso dunque di non seguire “ob torto collo” Berlusconi bensì formare una nuova compagine parlamentare, cosiddetta “Nuovo Centrodestra” tra le cui fila si è schierato anche il senatore Bruno Mancuso. Ben oltre i comunicati stampa nazionali e di partito e le letture politiche riportate dai media nazionali, il senatore Mancuso ancora una volta ha scelto di parlare in prima persona ai cittadini della sua terra, affidando ad una lettera aperta, che riportiamo di seguito, le ragioni della sua scelta:
“Sento intimamente la necessità di esternare le ragioni che mi hanno convinto a ribadire una scelta che, in verità, avevo già compiuto da tempo e che si è ufficializzata con il mio passaggio al nuovo gruppo politico del Senato della Repubblica, denominato “Nuovo centrodestra”. Una scelta sofferta ma serena. Ho fatto appello alla mia coscienza, scevro da calcoli e opportunismi, assolutamente consapevole delle difficoltà che mi attendono. Una scelta di responsabilità e coerenza, fondata essenzialmente su due punti.
Primo punto: Niente è cambiato rispetto allo scorso 2 ottobre quando i Senatori del Pdl, su indicazione dello stesso Berlusconi, votarono in maniera compatta la fiducia al governo Letta. Sono sempre convinto che non ci possano essere alternative, in questo momento storico, al Governo delle larghe intese fortemente voluto dal nostro leader. Determinare una crisi al buio, in una fase così delicata, ancor peggio se subordinata al voto sulla decadenza di Berlusconi, significherebbe fare piombare il Paese in un vuoto politico-istituzionale senza precedenti. Certo, non è facile pensare di governare con i carnefici del proprio leader, ma il nostro ruolo ci impone, senza esitazioni, di mettere al primo posto gli interessi del Paese e pertanto è indispensabile tenere in piedi questo anomalo governo, almeno per il tempo strettamente necessario a completare le riforme istituzionali, tra cui la legge elettorale che ha priorità assoluta, ed a rilanciare economia ed occupazione, difendendo gli interessi dei nostri elettori sui temi sensibili del lavoro e delle tasse.
Secondo punto: Vengo assalito da forti perplessità per le modalità e i tempi con cui si è voluto liquidare il Pdl e tornare a “Forza Italia”, che a me pare un’operazione di facciata priva di prospettiva, un regolamento di conti, un revival senza idee e programmi, destinato a scoperchiare lo spirito populista e il radicalismo estremista di cui sono interpreti buona parte dei cortigiani che ne fanno parte. Piuttosto sento forte la voglia di partecipare alla costruzione di un nuovo centrodestra, moderno, europeo ed innovatore, che richiami i principi a cui siamo legati, le idee di cui ci sentiamo portatori, i sentimenti che ci fanno sentire orgogliosi di essere profondamente democratici. Abbiamo posto le basi, con questa coraggiosa scelta, perché si possa edificare un progetto autenticamente liberale, moderato e riformista, nel solco delle esperienze della grande famiglia dei popolari europei. Guardiamo con fiducia al futuro, convinti del successo della nostra proposta politica, incentrata sui valori che richiamano la grande intuizione liberale di Silvio Berlusconi, un sogno da completare.
Ci siamo affidati ad un giovane leader, ricco di passione e di talento. Angelino Alfano ha dimostrato di essere l’uomo giusto per guidare il nuovo centrodestra ed innovarne metodi ed obiettivi. Con lui si apre una nuova fase, di continuità e rinnovamento. Continuiamo a credere in un sogno che deve ancora realizzarsi ma, nel contempo, rinnoviamo la nostra azione politica avvalendoci di alcuni principi che ci consentono di marcare la nostra natura, il nostro essere “diversamente berlusconiani”, responsabilità, moderazione, dialogo, confronto, partecipazione. Per questo guardiamo con molta speranza a quei giovani che vogliono impegnarsi in politica e che non godono di privilegi o scorciatoie, ma sostenuti dalle loro idee e dalla loro passione. Con questi presupposti iniziamo un nuovo percorso, un cammino duro e irto di difficoltà, ma l’unica via che ci consentirà di essere alternativi alla sinistra sulla base di proposte credibili, nel segno della pacificazione politica e guidati da un giovane condottiero a cui riconosciamo straordinaria passione politica e incontestabili capacità di comando”.
Sen. Bruno Mancuso