Per la serie “quelli che…non si rassegnano”. A poco più di un mese dalla sentenza del Tar di Catania che dichiarò “privo di giuridico fondamento” il ricorso sull’attribuzione della maggioranza consiliare dopo le elezioni amministrative di Giugno, l’entourage del Partito Democratico prova ancora una volta a ribaltare, per via giudiziaria, il risultato che alle urne ha visto premiata, con l’attribuzione della maggioranza di undici consiglieri, la coalizione che invece risultò sconfitta nella corsa del candidato sindaco ad essa collegato Benedetto Caiola. La candidata al consiglio Rita Fachile ha, infatti, proposto appello al Consiglio di giustizia amministrativa, chiedendo la riforma di quella sentenza (vedi pdf sotto) di rigetto già emessa dalla terza sezione del Tar di Catania lo scorso 24 Ottobre. La Fachile, prima delle escluse nella lista del Pd, ha affidato l’incarico all’avvocato Paolo Starvaggi di rappresentarla al Cga per chiedere nuovamente l’attribuzione dei 12 seggi di maggioranza alla coalizione a sostegno del sindaco eletto e la propria conseguente proclamazione tra gli eletti. Anche stavolta, così come era stato per il ricorso al Tar, è parecchio corposo ed articolato l’appello proposto. Trentanove pagine di casistica giurisprudenziale ed interpretazioni di come l’ufficio elettorale centrale “avrebbe” dovuto leggere quella norma che, per quanto lo stesso Tar giudicò “scritta con una tecnica redazionale spesso astrusa, o poco chiara, e quindi fonte di vari problemi di natura interpretativa”, sancisce comunque il principio, effettivamente applicato a Sant’Agata, secondo cui per il nuovo sistema elettorale a turno unico, nei comuni con popolazione compresa tra 10 mila e 15 mila abitanti, il premio di maggioranza è assegnato comunque alla coalizione del sindaco eletto, al raggiungimento del 40% dei voti, a meno ché nessuna delle altre coalizioni abbia già raggiunto il 50% +1 dei voti validi. Il Tar aveva già sottolineato come i ricorrenti ( il ricorso fu proposto oltreché dalla Fachile dal presidente del circolo Pd Canonico, ndr) proponessero “infondate perplessità sul nuovo sistema elettorale” articolando le proprie motivazioni sostenendo che lo stesso istituto del “voto disgiunto” “ implica che sia del tutto normale che in consiglio si determini una maggioranza contrapposta al sindaco eletto(…); sicché la scelta del legislatore di escludere o di assicurare in taluni casi e non in altri la maggioranza in consiglio al sindaco risultato eletto, rientra in una libera scelta discrezionale che in definitiva può anche essere finalizzata a stimolare i candidati sindaci a collegarsi a liste che abbiano un effettivo consenso nell’elettorato, anziché confidare solamente o prevalentemente sul proprio prestigio personale”. A quelle motivazioni, oggi la candidata esclusa Fachile, attraverso il proprio legale, propone una serie innumerevole di contestazioni (vedi pdf allegato del ricorso) di erroneità, illogicità, irragionevolezza, abnormità, incoerenza sistematica della sentenza del Tar nelle sue motivazioni di rigetto del ricorso ed ancora, violazioni dei principi di uguaglianza, buon andamento dell’amministrazione, vizio di omessa pronuncia, riguardo l’eccezione delle due sole coalizioni in concorso per l’attribuzione dei seggi e persino violazioni di legge, da parte del Tar, nella negazione del premio di maggioranza previsto per legge e del principio stesso del voto disgiunto. La ricorrente, infine, ripropone, anche di fronte al Cga, l’eccezione di costituzionalità dell’articolo 2bis della legge 35 del 1997. Rispetto a quest’ultima doglianza, il Tar sentenziò come “l’eccezione risultasse manifestamente infondata “in relazione anche alle precedenti considerazioni ed al prudente bilanciamento di contrapposti interessi (quali la governabilità e la effettiva rappresentatività del corpo elettorale) cui il legislatore è tenuto a fare fronte”. Le elezioni per il consiglio comunale di Sant’Agata Militello, dunque, lungi dall’essersi concluse con l’apertura delle urne del 10 Giugno, proseguono ancora sul fronte giudiziario amministrativo. A tal proposito, gli interessati consiglieri di maggioranza, nonché parecchi dei presenti alla seduta d’insediamento del civico consesso, non hanno potuto fare a meno di ricordare come qualcuno avesse dichiarato che, proprio in merito all’esito delle elezioni, nessun ricorso sarebbe stato presentato.
Pdf sentenza Tar ricorso elettorale