I Carabinieri della Compagnia di S. Agata Militello, in collaborazione con le stazioni locali dell’Arma di Torrenova, Tortorici, Capo D’Orlando ed Adrano hanno eseguito 7 ordinanze di applicazione di misure cautelari in carcere, agli arresti domiciliari, obbligo di dimora, obbligo di firma e presentazione alla P.G. emessa dal GIP del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica di Patti per i reati di spaccio continuato di ingenti quantità di sostanza stupefacente del tipo cannabis indica. Le misure cautelari personali scaturivano a conclusione di una complessa ed articolata attività investigativa che trovava le mosse nella primavera del 2012 e si protraeva fino al mese di agosto seguente, supportate oltretutto da intercettazioni ambientali e telefoniche attraverso le quali venivano stigmatizzate le condotte delittuose in capo agli indagati. In particolare, venivano svelati i meccanismi del traffico dello stupefacente approvvigionato da fornitori localizzati nella zona del catanese, comune di Adrano, che raggiungeva le piazze di spaccio locali attraverso il tortoriciano CONTI TAGUALI Salvatore inteso “u professuri” che forniva i referenti. Questi ultimi, a loro volta, procedevano alla cessione ai clienti locali. Nello specifico il nutrito repertorio di brani dialogici captati nel corso delle intercettazioni, supportati da attività investigative di pedinamento, ha fatto emergere l’intensità dei rapporti criminosi tra gli spacciatori che presiedevano il mercato della droga nei comuni di Torrenova, Capo D’Orlando ed altre zone della fascia costiera, dove i clienti provenienti anche dai comuni contermini dell’entroterra trovavano soddisfatte le richieste di cessione di droga. Nel quadro investigativo veniva altresì rilevata la particolare tecnica di occultamento della droga che viaggiava celata tra ortaggi e mangimi, metodo che tra l’altro consentiva al “corriere” di trasportarla con assoluta sicurezza e sottrarsi ai controlli delle Forze dell’Ordine. Il linguaggio criptico utilizzato dagli indagati, infatti, da come consolidato dalle risultanze di indagine, permetteva di capire il metodo di camuffamento dello stupefacente all’interno delle casse ortofrutticole comunemente utilizzate per il trasporto di zucchine, peperoni, pesche ect. Maggiore intensità criminosa veniva svolta nel piccolo comune di Torrenova, crocevia di spaccio da dove trova origine l’intitolazione dell’operazione “QUATTRO CANTI”. Difatti, l’incrocio delle vie principali del centro torrenovese, comunemente inteso con tale nome, è stato per molto tempo centro nevralgico degli incontri tra gli spacciatori e i clienti. Nel corso dell’attività d’indagine, sono stati sequestrati ingenti quantitativi di droga che hanno portato all’arresto di numerosi spacciatori, oggi non oggetto di misura cautelare, che comunque si relazionavano con gli odierni indagati ricettori delle ordinanze. Nelle trame investigative, oltre agli arrestati, compaiono anche altri indagati, i quali sono stati al momento denunciati a piede libero. La misura restrittiva in carcere è stata emessa nei confronti di: CONTI TAGUALI Salvatore di Tortorici (ME). Le misure restrittive agli arresti domiciliari è stata emessa nei confronti di: COSTANZO Giuseppe di Torrenova (ME); COSTANZO Simone di Adrano (CT); Inoltre, sono state emesse due misure cautelari dell’obbligo di dimora e due dell’obbligo di presentazione alla P.G., mentre altre 8 persone sono state denunciate a piede libero per i medesimi reati.