Prosegue l’inesorabile processo d’isolamento politico di Sant’Agata Militello che, da centro nevralgico di tutte le iniziative sovracomunali e comprensoriali degli ultimi dieci anni, sta perdendo sempre di più centralità, scivolando ai margini della governance territoriale nebroidea. Dopo l’esclusione dall’organismo di gestione della Srr Messina Provincia, la nuova società che ha sostituito l’Ato nell’organizzazione del servizio rifiuti, il comune santagatese perde la leadership anche del Gruppo d’azione costiera, il cosiddetto GAC. Come avevamo anticipato in un nostro articolo di ieri (vedi archivio sezione politica), i sindaci dei comuni (Sant’Agata Militello, Capo d’Orlando, Brolo, Naso, Torrenova, Acquedolci, Caronia, Santo Stefano di Camastra, Reitano, Tusa e Motta d’Affermo) che a Marzo del 2012 avevano costituito l’associazione, di cui fanno parte anche i privati tramite le cooperative degli operatori della pesca, si sono riuniti proprio a Sant’Agata per l’elezione del presidente dell’organismo. Il voto dell’assemblea ha quindi designato come presidente il sindaco di Acquedolci Ciro Gallo che di fatto viene nominato primo presidente del Gac “Costa dei Nebrodi” che, sin dalla sua nascita, era privo della figura di presidente, con la sola designazione del rappresentante legale, carica ricoperta fino a Marzo dall’allora sindaco di Sant’Agata Bruno Mancuso. Per il centro santagatese però si è trattato di una triplice beffa. Non solo la perdita della leadership ma anche la cessione, obtorto collo, della sede operativa dell’associazione individuata dallo statuto stesso presso il Comune di Sant’Agata ma oggi trasferita ufficialmente a Capo d’Orlando. Per completare il quadro, la sede di rappresentanza, infine, è stata individuata a Tusa. Sant’Agata resta dunque fuori ancora una volta dagli organismi territoriali che contano, risorsa privilegiata ed insostituibile per il presente e soprattutto per il futuro per l’ottenimento di finanziamenti e l’inserimento nelle progettualità a carattere nazionale ed europeo. Una riunione a tratti molto testa, quella svoltasi al Comune santagatese, ai limiti dell’incandescenza, tant’è che è, fiutati i malumori, si è reso opportuno un rinvio alla tarda serata dell’elezione del vice presidente, di cui renderemo conto in seguito. Dopo l’elezione del presidente del Gac, è intervenuto con una propria dichiarazione ufficiale il presidente del consiglio di Sant’Agata Militello Antonio Scurria: “Stanno diventando tante, troppe, le esclusioni del Comune di Sant’Agata dagli strumenti di programmazione e di sviluppo locale – ha scritto Scurria -. Il perdurare dell’isolamento politico di Sant’Agata Militello suscita viva preoccupazione e determina, evidentemente, un grave ed insopportabile pregiudizio per tutta la comunità. Al sindaco – prosegue Scurria – rivolgo un invito serio alla riflessione sui motivi di una vera e propria “quarantena politica” in cui versa il nostro amato paese e sulle iniziative, anche comuni e nell’interesse della città, da intraprendere con immediatezza, al fine di arrestare un declino che, allo stato, appare irreversibile”. Per il comune di Sant’Agata, intanto, il prossimo scoglio, sempre nell’ottica delle politiche comprensoriali, è previsto per Venerdì, quando si dovrà eleggere il nuovo presidente del consiglio dell’Unione dei Nebrodi, in sostituzione dell’uscente ex consigliere santagatese Giuseppe Pappalardo. La carica dovrebbe essere attribuita al rappresentante del comune di Caronia. Anche in seno all’Unione, però, le acque sembrano agitate per Sant’Agata Militello. Il caso delle nomine dei funzionari capi d’area, vedi caso Alessandrino, ed in generale le strategie intraprese da qualche mese a questa parte in seno all’organismo presieduto attualmente dal sindaco di Torrenova Castrovinci, sembrano aver spostato, anche in questo caso, il baricentro verso Capo d’Orlando. Per Sant’Agata però non è escluso che nei prossimi giorni possano esserci, proprio in merito all’Unione dei Nebrodi, clamorose novità.