Venti progetti per trentacinque milioni di euro. Tutto bloccato, fermo, o comunque, in clamoroso ritardo. Sono questi i numeri, carte alla mano, che inchiodano l’amministrazione comunale intorpidita nel suo immobilismo nel settore dei lavori pubblici. E’ il gruppo di maggioranza consiliare a snocciolare la propria versione dei fatti sullo stato dell’arte dei lavori pubblici santagatesi. La conferenza stampa dell’opposizione, già da tempo programmata, era inevitabile assumesse ancor più peso specifico ed aspettative dopo la strategia “d’anticipo” giocata dall’amministrazione, che aveva scelto di parlare ventiquattro ore prima. Di fronte ai giornalisti il gruppo di maggioranza (assenti giustificati Ortovela, Indriolo e Fazio) hanno chiarito il loro scopo, unicamente da stimolo e pungolo per smuovere le acque affinché si giunga finalmente all’avvio dei cantieri. Nel corso dell’incontro non si è parlato solo di opere, numeri e progetti. Si è parlato infatti di responsabilità politiche, concetto mai preso in considerazione dagli amministratori non solo nella conferenza stampa di Martedì ma in tutti i sei mesi di esperienza di governo della città, e di scelte evidentemente sbagliate che hanno portato all’ingolfamento della macchina comunale ed al rallentamento di un processo di crescita e sviluppi che, proprio nel settore dei lavori pubblici, aveva visto un’eredità importante lasciata dall’amministrazione Mancuso. “La fase di rodaggio è ormai finita- ha detto Andrea Barone – stranamente quei progetti sono ancora fermi”. “L’immobilismo è preoccupante e soprattutto non emerge la programmazione per il futuro della città”, ha invece ribadito Achille Befumo. Responsabilità e peso politico sono stati tirati invece in ballo da Domenico Barbuzza, che ha ricordato come l’amministrazione vanti legami politici ed istituzionali importanti senza però riuscire ad ottenete il contributo decisivo per sbloccare i cantieri. Sulla struttura comunale si è invece soffermata Elisa Gumina evidenziando come “la riduzione dei responsabili delle Aree e la riassegnazione dei dirigenti ai vari Uffici comunali, ha determinato un vero e proprio inceppamento della macchina amministrativa”. Lo stesso concetto è stato espresso dal consigliere ed ex vice sindaco Calogero Pedalà: “ Si è stravolto l’assetto della struttura ed in particolare dell’ufficio tecnico, bloccando nei fatti lo sviluppo di Sant’Agata”. Alla conferenza stampa ha partecipato anche il presidente del consiglio Antonio Scurria che ha precisato come la sua partecipazione sia legata esclusivamente all’eredità di progetti e finanziamenti che l’amministrazione Mancuso, di cui Scurria era assessore ai lavori pubblici, ha lasciato in dote. Scurria ha chiesto un cambio di passo all’amministrazione ed una spinta decisiva per giungere finalmente all’avvio delle opere. Al di là dei toni giustamente pacati e dello stile della conferenza, come detto in apertura, assolutamente propositivo e da stimolo, la sensazione latente è che davvero il tempo stia per scadere per un gruppo che si è proposto alla città sbandierando discontinuità e rinnovamento ma che finora la cittadinanza ancora attende di vedere realmente all’opera in termini concreti di sviluppo della città. In particolare le lungaggini derivanti dall’avvio di opere il cui iter era già stato per la gran parte compiuto negli anni passati, con progetti presentati e finanziamenti riconosciuti, non sembra essere certo un buon viatico in vista di una prossima stagione in cui bisognerà evidentemente ripartire da zero, dalla fase della programmazione strategica delle opere a quella della progettualità, dalla captazione di contributi e filoni giusti di finanziamento al reale avvio dei cantieri. Il primo duello a suon di conferenze stampa passa dunque in archivio ma all’orizzonte ecco già prospettarsi un nuovo fronte di battaglia politica. La maggioranza ha dato, infatti, appuntamento a breve per un nuovo incontro in cui sono preannunciate grosse novità sulla vicenda legata alla gestione del servizio rifiuti.