Il Senatore del Nuovo Centro Destra Bruno Mancuso, già sindaco del Comune di Sant’Agata Militello dal 2004 al Marzo 2013, appreso delle indagini a proprio carico nell’ambito dell’operazione “Camelot” condotta
dalla Procura della Repubblica di Patti, su presunti appalti pilotati al comune santagatese, esprime il proprio commento: “Si tratta dell’ennesimo attacco alla mia persona che ha svolto sempre la sua attività di sindaco nell’interesse unico di S.Agata e della comunità. Pur essendo già di per se’ marginale la mia posizione rispetto alla natura delle indagini, dimostrerò la mia totale estraneità ai fatti che mi vengono
contestati e dei quali non sono a conoscenza. E’ paradossale che mi venga contestato l’interessamento per due opere pubbliche di fondamentale importanza per S.Agata, quali l’elisuperficie e la messa in sicurezza della scuola elementare Capuana, di primario interesse per la protezione civile e la salvaguardia dell’incolumità fisica dei nostri ragazzi. Continuerò ad impegnarmi per la mia terra nel pieno rispetto dei principi di correttezza e legalità che ho sempre perseguito e di cui sono fiero sostenitore nella mia azione politica”.
Sulle contestazioni a carico del Senatore Mancuso, si registra anche una nota ufficiale del legale di fiducia, avvocato Giuseppe Mancuso:
“Considerato l’esiguo tempo che ho avuto a disposizione, allo stato sono riuscito ad esaminare solo la posizione di uno soltanto dei miei clienti indagati, e cioè solo quella del Sen. Mancuso. Le accuse che gli vengono rivolte sono tre e riguardano:
a) avere convinto il legale rappresentante della Coop. “Crescere Insieme” a non partecipare ad una gara di circa novemila euro allo scopo di favorire la Coop. “Service”. In realtà in quella occasione il Sindaco si è limitato a riferire a tale Donato Lemma Marco, marito della titolare della “Service”, di avere appreso da Paolo Falco, marito della titolare dell’altra Cooperativa, che quest’ultima non avrebbe partecipato considerata la scarsa redditività dell’operazione. E tale ultima circostanza doveva essere davvero fondata posto che la “Service” che si aggiudicò la gara rinunciò ad effettuare il lavoro.
b) avere “sottoscritto”, con i tecnici Gambadauro Naso e Contiguglia, il progetto per la realizzazione dell’elisuperfice di contrada Pianetta, con ciò “attestando falsamente che l’Ufficio Tecnico ne era l’autore”. In realtà il Sindaco si è limitato a vistare il progetto che gli è stato sottoposto e che poi è stato inoltrato agli organi competenti.
c) secondo l’accusa l’ing. Calogero Silla avrebbe effettuato un sopralluogo presso la Scuola Capuana nel giugno del 2011 ed avrebbe riscontrato, contrariamente al vero, un peggioramento delle condizioni statiche rispetto ad una precedente verifica del 2008. Tale accertamento portò alla chiusura per inagibilità del corpo B dell’Istituto. L’accusa ritiene che ciò sia servito a tentare di conseguire un finanziamento illegittimo di circa 690.000 euro per la messa in sicurezza della Scuola Capuana. Finanziamento doppio rispetto a quello che il Comune di Sant’Agata Militello avrebbe legittimamente conseguito senza la cosiddetta falsa perizia. Ma pare opportuno precisare che lo stesso Gip ha sul punto testualmente affermato che: “Sulla scorta di tali valutazioni, ritiene il Gip che NON sussistano elementi sufficienti per ritenere gli indagati gravemente indiziati del reato di cui al capo N) della rubrica”, (tentata truffa in danno del Provveditorato Opere Pubbliche del Ministero Infrastrutture e Trasporti).
Questo, e solo questo, è quanto è stato contestato al Senatore Mancuso ed è bastato a far ipotizzare alla Procura di Patti, incredibile a dirsi, anche il reato di associazione per delinquere. E non è certamente senza significato la serena ed attenta osservazione del Gip di Patti, dr.ssa P. Scolaro, la quale afferma che, pur non essendo mancati da parte degli indagatiintercettati riferimenti alla sfera politica, la prima vicenda attenzionata non evidenzia collegamenti con le altre imputazioni e/o con i componenti dell’Ufficio Tecnico, rimanendo circoscritta ad una iniziativa personale del dr. Mancuso e, come tale, di nessuna specifica rilevanza ai fini ricostruttivi della struttura associativa in questione. Quella stampa che si è fatta lecito indicare il Sen. Mancuso come promotore di una associazione per delinquere ha scritto una clamorosa falsità della quale sarà chiamata a rispondere nelle sedi opportune. Sono certo che anche questa rappresaglia politica della solita compagine locale finirà, per come merita, con la scontata archiviazione.