Sei anni ed otto mesi di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. E’ durissima la sentenza di primo grado emessa dal tribunale di Catania contro l’ex presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, cui sono state comminate anche le pene dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici ed un anno di libertà vigilata. Lombardo era imputato per la vicenda legata al centro commerciale Icom del gruppo Auchan. Gli inquirenti accertarono che ad eseguire i lavori di movimento terra e a fornire il cemento per la realizzazione del centro commerciale era il mafioso Vincenzo Basilotta, suocero di Gaetano Anastasi, dirigente del Mpa di Castel di Judica. Secondo l’accusa, che ha intercettato un incontro nello studio dell’editore catanese Mario Ciancio, i proventi delle estorsioni del centro commerciale in questione sarebbero stati destinati al finanziamento della campagna elettorale di Lombardo, che per questo avrebbe favorito gli esponenti vicini al clan dei Santapaola. I legale dell’ex presidente presenteranno ricorso in appello. “Sono stato condannato da un contesto creato dalla grande stampa – ha commentato Lombardo – che ha determinato un giudizio preventivo nell’opinione pubblica contro un sistema politico i cui interessi torbidi ho intaccato. Contro tutto questo serviva un giudice coraggioso -aggiunge Lombardo – capace di andare anche contro le pressioni della Procura, è inevitabile che tutto questo contesto condizioni a prendere determinate strade. Le cose che mi vengono addebitate sono assurde e ridicole. “Qualunque cosa rifarei – ha concluso Lombardo – ma non il candidato presidente della Regione, non lo auguro neanche al mio peggiore nemico”