Non è prevista l’ipotesi di sospensiva nei casi di ricorso elettorale, ragion per cui la trattazione del ricorso è rinviata all’udienza di merito a data da destinarsi. Hanno deciso così i giudici del Cga di Palermo chiamati ad esprimersi sul ricorso elettorale proposto dalla candidata non eletta del Pd Rita Fachile contro l’attribuzione dei seggi in consiglio comunale. Dopo essere stata bocciata dal Tar di Catania che, ad Ottobre, definì infondate le perplessità dei ricorrenti sul nuovo sistema elettorale, la candidata Fachile non si rassegnò e propose appello al Cga, affidando la delega a rappresentarla all’avvocato Paolo Starvaggi. Ancora una volta la ricorrente ha chiesto che fosse ribaltato l’esito delle urne, nella fattispecie l’assegnazione della maggioranza alla coalizione di opposizione, consegnando la maggioranza di dodici consiglieri al gruppo che sostiene il sindaco eletto. Nel giudizio al Cga i consiglieri di maggioranza di Sant’Agata Militello, Domenico Barbuzza, Achille Befumo, Salvatore D’Angelo, Valeria Fazio, Elisa Gumina, Giuseppe Ortoleva, Salvatore Sanna ed il presidente del consiglio Antonio Scurria hanno presentato le proprie memorie di costituzione, assistiti dai legali di fiducia, Marcello Scurria, Massimiliano Fabio, Alessandro Pruiti, Emma Musti e Girolamo Rubino, Per i consiglieri di maggioranza, infatti, così come già avvenuto nel precedente ricorso al Tar, restano valide le motivazioni già a sostegno della tesi sancita dallo stesso tribunale amministrativo regionale lo scorso 24 Ottobre in merito alla corretta applicazione della legge elettorale che ha assegnato la maggioranza di 11 consiglieri alla coalizione a sostegno del candidato sindaco sconfitto Benedetto Caiola e 9 a quella del sindaco eletto.