Promesse, ipotesi, piani presentati, ritirati o smentiti, nuove bozze e prospetti più o meno fantasiosi per il futuro a breve/medio termine. La sanità siciliana continua ad essere in balia dei tentativi, più o meno approssimativi, dell’assessore regionale Lucia Borsellino, diretta emanazione del governo di Rosario Crocetta, di mescolare, frullare, smuovere qualcosa nel vano tentativo di cucire un abito per cui possa essere sufficiente la stoffa sempre troppo corta imposta dal taglio della spesa, salvo poi accorgersi come quello stesso abito non corrisponda mai alle misure reali del corpo (i territori siciliani) che dovrà vestire. E così ecco che l’assessore Borsellino, di fronte alla commissione sanità dell’Ars, riunita in via straordinaria nei locali dell’Asp 5 di Messina, tira fuori dal cilindro la nuova stesura, fresca di stampa, del piano di riordino della rete ospedaliera. Nulla di strabiliante a quanto pare. Solo una riproposizione della logica, già enunciata in tutte le sedi e tutte le salse, della logica degli ospedali riuniti e della filosofia dei distretti. Per quello dei Nebrodi, Sant’Agata, almeno così c’è scritto, sarebbe “ospedale riunito” con Mistretta, manterrebbe la dotazione di unità complesse e semplici attuale con 93 posti letto. Un disegno che, se almeno sulla carta sembrerebbe calzare a pennello, seppur scatenando comunque le ire di Mistretta e del suo hinterland per la perdita definitiva del punto nascite, alla lunga potrebbe andare a sbattere, per via di innumerevoli previsioni estremamente tecniche che coinvolgono il regime di Day Hospital ed altri percorsi “obbligati”, fino a determinare una non rispondenza dei posti letto minimi allo standard per il mantenimento in vita del presidio stesso. Un’altra criticità sarebbe rappresentata quindi dai posti di lungodegenza, per i quali non ci sarebbero gli spazi necessari, visto tra l’altro che, al contrario di quanto hanno a gran voce richiesto i sindacati, i locali del plesso centrale, freschi di ristrutturazione, sono stati saturati con l’occupazione non solo per gli ambulatori del Pta ma anche degli uffici amministrativi.
Infine, sembra essere stata ripescata anche la famosa tabella degli interventi strutturali ex art. 20 , con la previsione di 27 milioni di euro per la ripresa del progetto legato all’abbandonato scheletro di Cuccubello, con la specifica dicitura di creazione del Pta (appunto, ma non era stato inaugurato da poco nel plesso centrale ristrutturato?) con contestuale alienazione di tutti gli immobili attualmente utilizzati e dismissione delle attività in esse rese. La bozza presentata dalla Borsellino alla commissione sanità sarà comunque oggetto non solo del vaglio preliminare della commissione stessa dell’Ars, ma successivamente anche del dibattito in aula prima di divenire, se mai lo sarà in questi termini, effettivamente operativa. Intanto, le prime criticità saranno sollevate nel corso di una conferenza dei sindaci del distretto sanitario 31, di cui Sant’Agata Militello è capofila, la cui convocazione è stata urgentemente richiesta, al sindaco stesso del comune capofila, dalla deputata regionale e sindaco di Capri Leone Bernardette Grasso la quale ha chiesto di estendere l’invito alle rappresentanze sindacali di settore
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