La dichiarazione di incostituzionalità della legge Fini-Giovanardi comincia a dare i primi effetti. Due giovani santagatesi, C.C. e D.C., nel 2007 vennero intercettati dalle forze dell’ordine di Palermo che, a seguito di una perquisizione a bordo dell’automezzo fermato, hanno rinvenuto e sequestrato seicento grammi di droga leggera, già confezionata in panetti da 100 grammi, verosimilmente pronta per l’introduzione nel mercato della provincia di Messina. I ragazzi, posti agli arresti domiciliari, sono stati subito scarcerati e giudicati con il rito ordinario. La sentenza, a suo tempo emessa nella vigenza della legge Fini – Giovanardi, che aveva eliminato ogni differenza fra droghe pesanti e leggere, pur riconoscendo ai due imputati il beneficio delle attenuanti generiche ed applicando il minimo previsto dalla legge, era risultata particolarmente rigorosa in quanto ai giovani è stata inflitta la pena di quattro anni di reclusione con l’interdizione dai pubblici uffici. Tale pesante sanzione, a sentenza definitiva, avrebbe spalancato le porte del carcere in quanto avrebbe impedito agli imputati anche di fare ricorso all’affidamento ai servizi sociali. Ma la Corte di Appello di Palermo, prima sezione penale, Presidente dr. Garofalo, ha accolto la richiesta della Procura Generale, rappresentata all’udienza dalla dr.ssa Leone, ed ha riformato la sentenza di primo grado, applicando le sanzioni meno gravi che erano previste prima della entrata in vigore della Fini – Giovanardi. La pena è stata pertanto ridotta ad anni due e mesi otto di reclusione senza alcuna sanzione accessoria. I due giovani sono stati difesi dall’avv. Giuseppe Mancuso del Foro di Patti. Un terzo giovane coinvolto nella stessa vicenda, tale A.D., è stato giudicato separatamente avendo scelto il rito abbreviato.