Nel Salone di Principi del Castello Gallego si è tenuto il 2° Convegno sull’alimentazione organizzato dal Rotary Club Sant’Agata di Militello, in collaborazione con i Rotary Club Barcellona PG, Milazzo, Patti – Terra del Tindari e con i locali Club Lions e AMMI. L’importante convegno quest’anno ha trattato dell’interrelazione esistente tra l’alimentazione ed il benessere, in quanto l’assunzione errata di alimenti, sia nella quantità che nella qualità, può divenire uno dei fattori principali di varie patologie ed incide sugli stili di vita della società contemporanea. Importanti contributi scientifici sono stati forniti dalle relazioni dei Professori Natale Barbera e Giacomo Dugo, dell’Università degli Studi di Messina, Silvio Buscemi e Glauco Milio dell’Università degli Studi di Palermo, Vincenzo Piccione dell’Università degli Studi di Catania e dal Dott. Pippo Ricciardodell’Assessorato Agricoltura della Regione Sicilia. Le migliori prassi e conoscenze alimentari sono necessarie nell’attività di salvaguardia della salute e nella tutela della tipicità dei prodotti alimentari. Infatti, il corretto funzionamento dei complessi sistemi biochimici e biofisici che controllano l’equilibrio del nostro organismo non possono prescindere da un’alimentazione corretta, da una quotidiana attività fisica e da un livello d’idratazione ottimale. Tutti i relatori sono stati concordi nel ritenere che il migliore regime alimentare perseguibile è quello previsto dalla Dieta Mediterranea, caratterizzata da una notevole varietà degli alimenti ed dall’uso dell’olio d’oliva, che stimola la secrezione biliare, mantiene bassi i livelli di colesterolo e protegge la mucosa gastrica, riducendo la secrezione dell’acido cloridrico. Per le peculiarità e gl’indiscussi benefici, nell’anno 2010, la Dieta Mediterranea è stata dichiarata patrimonio immateriale dell’umanità dalla V sessione del Comitato Intergovernativo dell’UNESCO. Inoltre, da una recente indagine legata ai comportamenti alimentari, condotta nella città di Palermo su un campione rappresentativo di individui, suddivisi in classi di età, è emerso che il perseguimento di modelli nutrizionali non corretti, determinato da una carente cultura dell’alimentazione e da un ambiente “obesogeno”, ovvero che influenza in vari modi l’obesità, determinano una maggiore incidenza di patologie quali il diabete e l’ipertensione, anche nei bambini. Frutta, formaggi, verdure, pane, pasta, riso, legumi, pesce, acqua, olio d’oliva, pertanto devono prendere il posto dei cibi fritti, dei salumi, delle carni rosse, delle bibite zuccherate, dei dolciumi,del burro e degli oli di semi. Un’alimentazione corretta dipende anche dalla qualità dei cibi ingeriti, che dipende a sua volta dalla qualità del terreno nel quale i cibi vengono coltivati e dall’ambiente sano nel quale vengono allevati gli animali. La diminuita fertilità agronomica del suolo, dovuta ai cambiamenti climatici ed al processo di desertificazione, che ogni 5 anni rende inutilizzabile una porzione di territorio pari all’estensione della Gran Bretagna, ha notevoli ripercussioni sulla qualità aromatica e chimico-nutrizionale degli alimenti e ne determina, in alcuni casi, irreversibili modifiche intrinseche. Interessante la correlazione tra la corretta alimentazione e la diminuzione della percentuale d’incidenza del cancro. Il consumo quotidiano di verdure, pur non fornendo alcun apporto nutritivo, rappresenta un vero e proprio “scudo biologico” contro gli agenti cancerogeni. A tal proposito gli specialisti dell’Istituto Nazionale del cancro negli Stati Uniti propongono il “5 a day“, ovvero il consumo di 5 porzioni di frutta e verdura aventi 5 colori diversi: verde, blu-viola, bianco, giallo-arancio e rosso. Blu-viola: melanzane, radicchio, frutti di bosco, prugne, uva rossa, fichi Rosso: barbabietole, rapa rosse, pomodori, ravanelli, anguria, ciliegie, fragole e arance rosse Verde: asparagi, broccoli, cetrioli, insalata, spinaci, kiwi. Bianco: aglio, cavolfiore, cipolle, finocchi, funghi, mele, pere. Giallo-arancio: zucca, peperoni, albicocche, arance, mandarini, melone, pesche Infine, sugli effetti salutistici del vino, è stato dimostrato che il consumo quotidiano moderato di vino fa diminuire di circa il 30% il rischio di patologie cardiache, in quanto l’alcol riduce l’aggregazione piastrinica del sangue. Ma allora è proprio vero che una corretta alimentazione fa vivere più a lungo? Uno scritto del 1955 narra che il popolo asiatico degli HUNZA, molto longevo e molto sano, con una vita media tra i 120 e i 140 anni, si alimenta principalmente con una dieta prettamente vegetariana ed a basso contenuto di proteine. Probabilmente la verità, come sempre, “sta nel mezzo”. “Se fossimo in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico, né in difetto, né in eccesso, avremmo trovato la strada per la salute.” (Ippocrate 460-377 a.C.)