L’unanimità dei consiglieri presenti, 11 per il gruppo di maggioranza, 6 per quello di minoranza, assenti Brancatelli e Trovato, ha deliberato la presa d’atto del provvedimento del Prefetto di Messina che ha sancito l’incandidabilità del consigliere, vice capogruppo del Pd, Marco Donato Lemma, ed ha decretato la revoca della delibera di surroga attraverso la quale Donato prese il posto in consiglio di Giuseppe Puleo, nominato nella giunta del sindaco. Il provvedimento prefettizio, lo ricordiamo, fu preso in virtù dell’applicazione, a carico di Donato, del dispositivo della legge “Severino, che impone l’incandidabilità per i consigli provinciali, comunali e circoscrizionali per quanti hanno subito l’applicazione di una misura preventiva con particolari capi d’imputazione, nel caso di Donato la misura fu applicata nel 1996 a seguito dell’inchiesta antimafia “Mare Nostrum”, al termine della quale comunque Donato venne prosciolto. Il consiglio comunale santagatese non ha però proceduto alla surroga di Donato con Rita Fachile, seconda dei non eletti nella stessa lista del Pd. A stoppare l’ingresso di Fachile in consiglio, l’eccezione di legittimità sollevata dal gruppo di maggioranza che ha chiesto il rinvio in attesa della verifica della correttezza dell’iter da parte del segretario Ribaudo. Con un documento (vedi pdf sotto) il gruppo d’opposizione ha fatto rilevare che la surroga potrebbe non essere applicabile al caso di Donato, in quanto dal divieto assoluto alla candidabilità previsto dalla Legge Severino potrebbero discendere significativi effetti, oltre ovviamente che sui voti di preferenza riportati dal candidato, anche sui voti di lista, in quanto il soggetto incandidabile doveva essere escluso sin dall’inizio della competizione elettorale. A sostegno della propria tesi la maggioranza richiama una sentenza del Cga di Palermo, la n° 400 del 19.3.2010, che ha stabilito come “la scheda recante il voto per l’incandidabile è nulla e la nullità dell’espressione di preferenza, nella fattispecie, vitiatur et vitiat anche il voto di lista, non risultando ricostruibile ex post, per carenza di una sostanziale autonomia tra il voto di lista e quello di preferenza, l’orientamento volitivo dell’elettore: non è infatti possibile discernere se questi abbia inteso principalmente votare la lista o lo specifico candidato”.
A questo punto, potrebbe dunque non scattare automaticamente la surroga di Donato con la Fachile bensì un riconteggio dei voti di lista del Pd, nel caso in cui quelli ottenuti da Donato non potessero essere attribuibili alla lista, e di conseguenza la verifica della distribuzione dei seggi all’interno della coalizione di minoranza. Secondo alcuni calcoli, potrebbe persino tornare in gioco l’attribuzione del quarto seggio per il Partito Democratico, seggio conteso dalla lista “Sant’Agata Domani”, che ha espresso il solo consigliere Armeli Moccia con Enrico Natale, ex assessore della giunta Mancuso, primo dei non eletti con 159 preferenze. Sul provvedimento prefettizio che ha rilevato l’incandidabilità di Donato, lo stesso consigliere revocato ha presentato istanza al Prefetto per un riesame della propria posizione, visto anche il proscioglimento ottenuto nell’inchiesta che determinò l’applicazione della misura preventiva causa della sua incandidabilità.
Il consiglio comunale è stato quindi aggiornato a Martedì 1 Aprile, in attesa che il segretario comunale fornisca il proprio parere sulle eccezioni di legittimità della surroga sollevate dalla maggioranza.
Pdf documento legittimità surroga