Un’azione eclatante per richiamare l’attenzione della autorità preposte su una vicenda ancor più eclatante ma che, dopo gli atti dovuti dei mesi scorsi, con i sequestri di atti e le notifiche degli avvisi di garanzia, non ha ancora avuto alcun riscontro concreto. Un silenzio assurdo sulla vicenda dei mutui fantasma al Comune di Brolo sulla quale oggi il deputato regionale del Nuovo Centro Destra, Nino Germanà, ha deciso di intervenire in modo clamoroso, incatenandosi davanti l’ingresso del Comune brolese. La presunta sparizione di diversi milioni di euro giunti al Comune tramite mutui accesi con la cassa depositi e prestiti ma di cui si è persa traccia, fu un vero e proprio tsunami politico che portò alle dimissioni del sindaco Messina ed alla frantumazione del gruppo che da quindici anni deteneva il governo della città. Oggi, a poco più di un mese dalle elezioni amministrative, il deputato regionale del Nuovo Centro Destra Nino Germanà, che già in precedenza aveva presentato un’interrogazione per chiedere le ragione per le quali non fosse stato rimosso il ragioniere del Comune, che figura tra i principali indagati, denuncia il silenzio delle istituzioni preposte: “Tutti conoscono il mio carattere mite – scrive Germanà sul suo profilo Facebook – dunque arrivare a tanto è emblematico del fatto che non se ne può più. Brolo è stata offesa e umiliata e arrivare alle amministrative senza la chiarezza necessaria circa la situazione in essere è assurdo. E’ inconcepibile che a poche settimane dal voto, Brolo non abbia ancora nessuna notizia ufficiale su cosa sia stato lo scandalo dei “mutui fantasma”, chi lo abbia causato e quanto realmente manca dalle casse comunali – prosegue Germanà -. La nostra Brolo ormai da tempo è in catene- commenta il deputato regionale – catene che devono essere i cittadini a spezzare, rispondendo come si conviene alla richiesta di voto che esprimeranno i vari candidati in continuità con la precedente amministrazione. Tra i nomi annoverati nelle liste ci sono quelli di uomini e donne che hanno già dimostrato d’avere il carisma e la tenacia per difendere il nostro territorio senza timori o remore, è vero anche che però di molti non si può dire lo stesso: in tanti non hanno ancora potuto dimostrare capacità o inettitudini eventuali e, peggio ancora, tra i nomi dei candidati, anche tanti parenti o amici di chi questa condizione l’ha concretamente determinata. Questa vicenda è frutto di diciassette anni di vicende per le quali è chiaro che ci siano delle responsabilità politiche e giuridiche. Quello che è sotto gli occhi di tutti è il prodotto della mala gestio che risponde a due nomi su principalmente Laccoto e Messina – conclude il deputato regionale – “.