La giunta per le autorizzazioni della Camera dice si alla richiesta di autorizzazione dall’arresto del deputato Pd Francantonio Genovese, avanzata dal Gip del tribunale di Messina in merito all’inchiesta sull’utilizzo dei fondi destinati ai corsi di formazione. Un maggioranza formata da Pd, M5S e Sel con 12 voti ha bocciato la relazione di Antonio Leone (Ncd) che diceva no alla misura cautelare sostenendo l’esistenza di fumus persecutionis. Cinque i voti contro l’arresto. La relazione di Leone ha avuto a favore i voti di FI, Ncd, Lega, Per l’Italia e Sc. Contro si sono espressi Pd, M5S e Sel, convinti della non esistenza di alcun fumus persecutionis. Il presidente Ignazio La Russa (Fdi) non ha partecipato al voto. Dopo la bocciatura di Leone è stato nominato un nuovo relatore per sostenere in Aula la posizione della giunta a favore dell’autorizzazione all’arresto: è il deputato del Pd Franco Vazio. L’Aula della Camera esaminerà quindi la richiesta di arresto per il deputato del Pd Francantonio Genovese la prossima settimana, presumibilmente tra martedì e mercoledì. A deciderlo la conferenza dei capigruppo di Montecitorio dopo un lungo dibattito che ha visto protagonisti l’M5S e il Pd. La presidente Laura Boldrini ha sollecitato i relatori a predisporre al più presto le relazioni da sottoporre al voto dell’Assemblea. La decisione è stata preceduta da un duro scontro in Capigruppo. M5S con Riccardo Nuti ha accusato il Pd di “voler fare melina sulla vicenda”. Ma Ettore Rosato (Pd) non ci sta: “La decisione in Giunta c’è già stata. M5S fa di tutto per occuparsi della vicenda in chiave elettorale”.