Opere pubbliche bloccate, lavori fermi al palo, importanti finanziamenti che attendono di essere spesi per la comunità santagatese. Sull’impantanamento generale del settore lavori pubblici al Comune di Sant’Agata Militello è rimasto davvero ben poco da scrivere e da dire. L’inerzia di quello che era stato, nel recente passato, l’autentico propulsore della città, oggi è sotto gli occhi di tutti, come è nota la mancanza di una guida concreta, forte e sicura, tanto dal punto di vista amministrativo quanto da quello tecnico.
Per ovviare, e giustificare, a ciò che è fin troppo evidente, spesso negli ultimi mesi c’è chi ha usato ed abusato delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto l‘ufficio tecnico comunale, in particolare con l’operazione “Camelot” che, a Febbraio, ha visto le notifica di misure cautelari ed avvisi di garanzia tanto a tecnici dell’area strategia e sviluppo del Comune quanto a professionisti esterni. Fermo restando il massimo rispetto, unanime e trasversale, verso il lavoro della magistratura e la fiducia con cui tutti guardano agli sviluppi giudiziari, qualcuno, per comodo o convenienza, sembra purtroppo tendenzialmente portato ad acquisire presunte colpevolezze come ormai certe, verificate, comprovate ed a confondere provvedimenti cautelari o informazioni di garanzia come sentenze di condanna già scritte e passate in giudicato. Certo è innegabile che un’inchiesta di tale calibro determini sconvolgimenti e traballamenti ma, proprio in un momento così critico, quando servirebbero decisioni sicure e spinte decise, col solo scopo di non interrompere il processo produttivo e lo sviluppo del paese, chiunque ne siano artefici e protagonisti, ecco che quell’inchiesta rischia di diventare il paravento dell’immobilismo, dell’incapacità amministrativa e della confusione. Ecco, a tal proposito, un nuovo provvedimento che riguarda una delle opere pubbliche finanziate da tempo che attende di essere avviata, quella della riqualificazione di Villa Falcone e Borsellino, i cui lavori sono stati appaltati al consorzio Conscoop nello scorso mese di Giugno ma ancora fermi al palo. La giunta comunale di Sant’Agata Militello ha deliberato la revoca dell’incarico di direzione dei lavori all’architetto Bernardo Paratore, professionista che seguì passo passo la genesi e l’evoluzione della fase progettuale. Ben diverse dalle motivazioni “reali” della scelta di rimuovere Paratore dall’incarico, quelle “ufficiali” parlano proprio del coinvolgimento di Paratore , raggiunto da informazione di garanzia, nell’inchiesta “Camelot” che, tra le sue carte, ha messo in ballo anche i lavori alla Villa Falcone e Borsellino.
Su tale vicenda, la visione dell’architetto Paratore è abbastanza chiara: “Il tempo sarà certo galantuomo – afferma Paratore –. In questo momento posso solo ricordare che l’ordinamento giuridico italiano prevede la presunzione d’innocenza. Al sottoscritto è stato notificato un avviso di garanzia non una condanna, quanto sta accadendo invece ritengo sia un delirio di onnipotenza questa amministrazione si è sostituita alla giustizia è già senza che vi sia una sentenza ha sentenziato una mia colpevolezza. Sono sereno – prosegue Bernardo Paratore – perché ho svolto il mio lavoro con competenza e professionalità ed aspetto con pazienza che la giustizia faccia il suo corso, del resto io faccio l’architetto quello che ho progettato in questo paese ed altrove può essere giudicato da tutti, quello che stanno facendo e che riusciranno a fare questi amministratori lo giudicheranno i santagatesi, ai posteri l’ardua sentenza, ovviamente i santagatesi con la testa quelli che hanno spirito critico e indipendenza intellettuale. Il veleno che si sta disseminando in questo paese non sarà facile debellarlo, se non vogliamo che tutto quello che di buono è stato fatto venga distrutto dall’ignoranza l’antidoto dovrà essere potente ed istantaneo. Ovviamente – conclude l’architetto Paratore – con i miei legali valuteremo sul da farsi”.
Pdf delibera rimozione Paratore