Il Senatore del Nuovo Centro Destra Bruno Mancuso esprime piena solidarietà e vicinanza ai lavoratori del comparto forestale della Regione siciliana ed al personale contrattista in servizio negli enti locali che, proprio in queste settimane, vedono addensarsi pesanti nubi sul loro futuro. “L’inadeguatezza di un governo regionale incapace di proporre soluzioni politiche e tecniche adeguate, al di la dei soliti slogan, – afferma il Senatore Mancuso – sta riversando i propri effetti nefasti sulla vita di migliaia di famiglie siciliane. E’ inconcepibile che da diversi mesi i lavoratori precari, in servizio presso gli enti locali, non percepiscano lo stipendio, così come il personale del settore forestale che vede ancor congelata ogni attività, con gravi preoccupazioni per il proprio futuro. Tutto questo perché alla Regione il Governo Crocetta non ha saputo varare una manovra finanziaria accettabile, incappata nella scure del Commissario dello stato, e si trova ancora oggi aggrappata alla manovrina bis”. Il Senatore Mancuso parla quindi della protesta messa in atto dai lavoratori forestali, che hanno riconsegnato in vari comuni dei Nebrodi le tessere elettorali. “Comprendo lo stato d’animo dei forestali cui va il plauso per aver proposto una forma di protesta tanto significativa quanto civile e di grande dignità – prosegue Mancuso – . A tutti i lavoratori in difficoltà, però, dico che le gravi criticità che attanagliano la nostra società, ed in particolare la nostra Sicilia, possono essere risolte solo attraverso la buona politica, in grado di rappresentare al meglio, con serietà e autorevolezza, le problematiche della popolazione. Rinunciare a scegliere i propri rappresentanti politici equivale a garantire linfa vitale a quei movimenti di antipolitica capaci solo di cavalcare l’onda del dissenso senza proporre alternative reali.
Il Nuovo Centro Destra – conclude Mancuso – attraverso i propri rappresentanti all’Assemblea regionale ed al Parlamento nazionale, si propone di sostenere la battaglia dei forestali, precari e di tutte quelle categorie di lavoratori che ancora oggi, purtroppo, debbono penare per ottenere il riconoscimento del sacrosanto diritto al lavoro ed alla retribuzione”.