La poltrona per tre si fa sempre più stretta. Quell’ambito seggio in consiglio comunale, conteso tra il decaduto Donato, la surrogante Fachile e il ricorrente Natale, è sempre più in bilico e la sua assegnazione potrebbe rappresentare molto più che un semplice fattore giuridico amministrativo. Intanto Enrico Natale sembra aver vinto il primo round al Tar di Catania. Nella camera di consiglio del 28 maggio, relatrice Agnese Anna Barone, sembra che le motivazioni espresse dall’avvocato Antonio Catalioto siano state ritenute fondate tanto da indurre il tribunale amministrativo catanese ad accogliere l’istanza cautelare chiesta da Natale. Bisogna però salvaguardare l’interesse collettivo e l’esigenza di garantire la stabilità al civico consesso, ha ritenuto il Tar, ragion per cui le ragioni di tutela cautelare possono essere soddisfatte con la fissazione della trattazione dell’udienza di merito al prossimo 28 Gennaio 2015. In soldoni significherebbe che Natale potrebbe anche aver ragione ma che la questione è troppo complessa per poterla risolvere con una ordinanza, e bisogna quindi passare, senza sospendere nel frattempo l’efficacia della surroga di Fachile, dall’udienza di merito che si svolgerà tra sette mesi. Enrico Natale, lo ricordiamo, primo dei non eletti nella lista Sant’Agata Domani con 159 preferenze, contesta l’attribuzione alla lista del Pd dei 206 voti ottenuti dal candidato ed ex consigliere Donato, in quanto dichiarato decaduto. A quel punto, secondo la tesi di Natale e secondo l’aritmetica, i 653 voti di lista di Sant’Agata Domani basterebbero per far scattare il secondo seggio, mentre il Pd da quattro consiglieri passerebbe a tre. Ecco perché, com’è facilmente intuibile, la questione dell’assegnazione del seggio rappresenterebbe molto più che una semplice questione giuridica all’interno del gruppo Sottile.