La riapertura dell’attività della cava di inerti nella parte alta della vallata del torrente Rosmarino, proprio al di sotto del centro abitato di Militello, ha riacceso le polemiche e le proteste legate alle emissioni di polveri sprigionate dall’attività della stessa cava. E’ il medico di Alcara Li Fusi Biagio Travaglia Cicirello a riproporre una mobilitazione che già lo aveva visto protagonista anni addietro, quando appunto quella cava era in funzione prima di interrompere l’attività per diversi anni. Travaglia aveva già denunciato, nei primi anni 2000, attraverso esposti all’Asp, all’ente minerario di Catania ed alla procura, gli effetti negativi che, a suo giudizio, le polveri che si diffondevano nell’aria avevano sulla salute dei cittadini dell’intera valle del Rosmarino, costretti a respirare aria intasata da polvere ed altre scorie provenienti dall’estrazione degli inerti.
A quelle denunce seguirono però risposte assolutamente evasive, secondo lo stesso Travaglia. Oggi, a poche settimane dalla riapertura del sito, si ripropongono dunque gli stessi problemi con il medico che ha lanciato la sua nuova battaglia su Facebook proponendo fotografie che mostrano in tutta evidenza come le nuvole di polvere avvolgano i centri abitati, in particolare di Militello Rosmarino ed Alcara Lu Fusi. Lo stesso Travaglia ha chiamato adesso in causa anche l’ente Parco dei Nebrodi, ricordando come il terreno su cui insiste la cava si trovi in zona “B” e dunque protetta da vincoli, e chiedendo l’applicazione di tutte quelle leggi che impongono limiti all’esecuzione di tali attività in zone di rispetto a ridosso dei torrenti.