Il Senatore del Nuovo Centro Destra Bruno Mancuso si associa all’autorevole coro di dissenso contro la paventata soppressione della sede distaccata di Catania del Tribunale Amministrativo Regionale, prevista dall’articolo 18 del Decreto legge 24 giugno 2014 n. 90 su “Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari”, operativo dal prossimo Ottobre.
“La chiusura del Tar di Catania comporterebbe un’autentica paralisi dell’intero sistema di giustizia amministrativa siciliana – dichiara Mancuso – . Come fatto rilevare anche da illustri giuristi – prosegue il Senatore – la materia non è assimilabile all’altrettanto contestata chiusura delle sedi staccate dei tribunali ordinari. L’accorpamento dell’intero contenzioso regionale a Palermo, riferito a Comuni distanti anche centinaia di chilometri dal capoluogo, comporterebbe, infatti, non solo disagi ed un innalzamento dei costi per gli operatori del settore ma sarebbe un duro colpo alla gestione stessa delle cause da parte del tribunale amministrativa palermitano, il cui carico di lavoro andrebbe a moltiplicarsi esponenzialmente. La stessa sede del Tar di Palermo non sopporterebbe l’afflusso di tutti gli incartamenti provenienti da Catania, terzo in Italia dopo Roma e Napoli per numero di cause annuali, e ci sarebbero problemi anche per il personale, di per se già sottodimensionato rispetto alle attuali esigenze. Per queste ragioni – afferma Mancuso – non posso che condividere tutte quelle iniziative politiche e di sensibilizzazione istituzionale per evitare la soppressione e salvaguardare la sede distaccata del Tar di Catania. Aderirò personalmente – conclude Mancuso – all’appello lanciato dal Codacons e già sottoscritto da parecchi colleghi parlamentari, per non votare la conversione in legge del decreto”.