E’ trascorso appena un anno di vita ma per l’amministrazione comunale di Sant’Agata Militello le bocciature sono già dolorosissime su tutti i fronti. Ancora una volta ad inchiodare Sottile e la sua squadra alle responsabilità derivanti da una metodologia che ha letteralmente “liquefatto” la struttura comunale, generando un clima da tutti contro tutti sfociato persino in svariate denunce penali tra dipendenti, ci pensa ancora una volta la Cisl Funzione Pubblica di Messina che, per bocca del suo segretario generale Calogero Emanuele, denuncia il mancato rispetto delle relazioni sindacali da parte dell’amministrazione santagatese. “E’ in atto una continua strategia di destrutturazione dell’intera organizzazione interna dell’Ente”, scrive Emanuele che prende di mira i provvedimenti di mobilità, trasferimenti di personale, accorpamenti di servizio, incarichi ai dirigenti ed interim delle responsabilità apicali che “privilegiano – scrive Emanuele – il non lavoro di molti dipendenti che hanno solo la colpa di avere acquisito negli anni professionalità, esperienza e preparazione”. L’accusa è diretta, circostanziata e mirata.
La Cisl mette Sottile nell’angolo degli impegni disattesi: “A nulla sono serviti gli impegni assunti nel confronto con il sindacato – scrive ancora Calogero Emanuele – quando Sindaco e Segretario Generale promettevano confronto, dialogo, coinvolgimento”. Nel particolare la nota della Cisl prende spunto dalla recente delibera n. 85 del 27 giugno scorso adottata dalla Giunta Comunale per il trasferimento del personale all’Ufficio del Giudice di Pace. Una procedura, quella usata dalla Giunta, definita “singolare” dalla Cisl: “Invocano il regolamento degli Uffici e Servizi dell’Ente per applicarlo ad una altra Amministrazione, assegnano il personale scelto “ad personam” senza attivare alcuna procedura per il distacco o la mobilità, senza equiparazione dei profili. Insomma a scelta di una giunta, sia pur competente, che non si avvale manco del supporto tecnico-giuridico del Segretario Generale a cui, paradossalmente viene chiesto di operare la mobilità solo per la categoria A”, scrive la Cisl, che giudica, come già fatto in passato, negativamente l’operato dell’amministrazione: “Questo in ordine di tempo è solo l’ultima determinazione assunta da un’amministrazione che disattende ogni tipo di relazione sindacale e di valutazione in merito ad un miglior utilizzo della forza lavoro”, scrive ancora Emanuale, che poi affonda il colpo di grazia: “Sono scelte che portano indietro ad un tempo che dove con lo stesso sistema, con le stesse logiche, il Comune di Sant’Agata venne commissariato. A distanza di un anno di Amministrazione Sottile supportata da un valido staff esterno, registriamo solo disservizi e disorganizzazione interna, mobilità di personale alla libera decisione del responsabile, modifica dell’orario di lavoro ordinario settimanale, prestazioni ordinarie domenicali, responsabilità assunte da personale di categorie inferiori rispetto all’apicalità dell’Ente, professionalità sottoutilizzate, ufficio tecnico smembrato e paralizzato. Il tutto senza alcuna informativa o confronto col sindacato e men che meno con la Rappresentanza Sindacale Aziendale. Insomma tutti profili di antisindacalità perpetrati dagli amministratori e da qualche dirigente che meritano di essere denunciate al Giudice competente. Ci chiediamo – conclude Calogero Emanuele – quando l’Amministrazione di Sant’Agata di Militello pensa di mettere mano veramente al riordino della struttura burocratica – amministrativa, alla stabilizzazione dei precari, al rilancio delle progettualità che un tempo hanno visto Sant’Agata di Militello protagonista e quando, come Comune capofila, intende aprire il confronto vero sui temi che riguardano la SRR ed il sistema dei Rifiuti, la rideterminazione delle tasse e dei tributi per le particolari fasce di utenza, i servizi sanitari e socio-asssistenziali, l’utilizzo dei fondi PAC. Oggi è il momento di pensare a ciò che si vuole fare rispetto all’ipotesi di costituzione dei Liberi Consorzi, dove i Nebrodi la farebbe da protagonista in quanto area strategica per il rilancio delle attività produttive, per lo sviluppo e l’occupazione per l’intero asse provinciale. Forse si aspetta che i Comuni limitrofi ad altre provincie fuggano verso altre realtà territoriali. Su queste cose si deve misurare un’amministrazione autorevole e non pensare a togliersi i sassolini dalla scarpa solo con i dipendenti”. Chissà se anche stavolta l’amministrazione si limiterà a bollare le dichiarazioni della Cisl con la solita “lista dei cattivi”.
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