Difficile trovare il bandolo della matassa, impossibile preventivare gli sviluppi futuri. Nel “sistema non lineare” della vita amministrativa santagatese, l’appalto per il completamento del Porto dei Nebrodi è certamente il più caotico dei fenomeni. Le note della Regione siciliana trasmesse a fine Giugno, firmate dal dirigente generale del dipartimento tecnico dell’assessorato alle infrastrutture Vincenzo Sansone, hanno nei fatti aperto una breccia che, a quanto sembra, è difficile si ricomponga in tempi brevi. L’amministrazione comunale santagatese pare infatti aver scelto la strada della rescissione del contratto con la Cogip Infrastrutture per gravi inadempienze contrattuali da parte della ditta stessa. La decisione è venuta fuori dal tavolo tecnico svoltosi in Comune a cui hanno preso parte, oltre al sindaco ed agli assessori, i legali che in questi anni hanno svolto la funzione di supporto al Rup, gli avvocati Di Bona, Miracola e Rundo. Ma proprio il tavolo tecnico-legale potrebbe aver palesato un’altra evidente situazione che pare rispondere perfettamente alla “teoria del Caos”, quella in cui versa l’ufficio tecnico comunale. Grande assente del tavolo tecnico, infatti, oltre ai preannunciati esponenti regionali, la dirigente dell’area strategia e sviluppo del Comune , nominata lo scorso Aprile dal Sindaco, architetto Rosalia Gentile che nello specifico per l’appalto del Porto ha assunto anche le funzioni di Rup (Responsabile Unico del Procedimento).
Ufficialmente l’architetto Gentile starebbe usufruendo di un congedo per malattia. In realtà da qualche finestra socchiusa dell’ufficio tecnico è trapelato uno spiffero che riportava di presunte “dimissioni” dalle mansioni da parte dello stesso architetto Gentile, già protocollate al Gabinetto del sindaco giorni fa e rimaste sul tavolo della giunta. Nulla di ufficiale, ovviamente, solo rumors, ma se due indizi fanno una prova, ecco che l’assenza al tavolo tecnico potrebbe non passare del tutto inosservata, anche in considerazione del fatto che proprio al Rup sarebbe eventualmente demandato il compito di avviare il procedimento di rescissione del contratto con la Cogip. Di non secondaria importanza sarebbero anche le conseguenze sul fronte organizzativo di un ufficio tecnico che, dopo aver già cambiato “titolari” nei mesi scorsi, dalla “reggenza” dell’arch. Zingales all’avvicendamento con l’arch. Gentile, subirebbe l’ennesimo cambio al vertice, non proprio un toccasana per un settore paralizzato ormai da un anno. Tornando all’appalto del Porto, come detto, le pratiche per la rescissione per gravi inadempienze della Cogip sarebbero già in rampa di lancio, sulla scorta delle due note regionali firmate dal’ingegnere Sansone che ha concluso proprio col Porto di Sant’Agata la sua lunga carriera di funzionario, raggiungendo pochi giorni più tardi il meritato traguardo della pensione. Note che hanno sollevato più di una perplessità, vista la tempistica. Perché infatti contestare la procedura seguita per l’appalto integrato dopo quattro anni ed a quanto sembra tenendo conto di una modifica della normativa intervenuta successivamente rispetto al 2010? Perché solo ora viene osservato il grave sforamento dei tempi da parte della Cogip ? e soprattutto, se quei rilievi sulle sostanziali variazioni qualitative e quantitative del progetto esecutivo erano già stati mossi con la nota del supporto al Rup, ingegner Giordano, il 6 Marzo 2014, perché non sono stati prodotti altri passaggi ufficiali verso la ditta?
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