Giorno dopo giorno, tassello dopo tassello, continua a intricarsi sempre di più il puzzle amministrativo legato all’avvio del cantiere per il completamento del Porto di Sant’Agata Militello. Dopo l’annuncio dell’avvio dell’iter, voluto dall’amministrazione comunale, per la rescissione del contratto per gravi inadempienza da parte della Cogip, sulla scorta delle osservazioni mosse dalla Regione, l’incertezza e la preoccupazione sul futuro della più grande opera pubblica santagatese la fanno sempre più da padroni. A complicare ulteriormente le cose, la situazione di pieno caos all’interno dell’ufficio tecnico comunale. Senza conferme, ma nemmeno smentite, i “rumors” sulle presunte dimissioni dall’incarico che sarebbero state presentate dal dirigente del settore tecnico Rosalia Gentile, attualmente in congedo per malattia. Intanto, nel silenzio istituzionale ed in attesa che anche il gruppo di opposizione consiliare prenda ufficialmente posizione, ricordiamo che nei giorni scorsi i consiglieri Barbuzza e Indriolo avevano richiesto l’accesso agli atti, giunge una nota ufficiale da parte del sindacato Cgil, ed in particolare del settore degli edili Fillea-Cgil.
“Le ultime notizie sui lavori di completamento del porto di Sant’Agata Militello – si legge in una nota a firma del segretario provinciale Biagio Oriti – non fanno ben sperare sui tempi di avvio degli interventi, aumentano i ritardi che compromettono un’opera importante per lo sviluppo del territorio e lo sblocco di lavori che possono dare risposte occupazionali in un settore messo in ginocchio dalla crisi e da lungaggini burocratiche che fino ad oggi hanno impedito in tutto il territorio messinese l’avvio delle opere già finanziate e cantierabili, con tanti posti di lavoro persi tra i lavoratori edili”. La Fillea-Cgil, così come nel recente passato era stata la Filca-Cisl, prova quindi a scuotere dal torpore l’amministrazione comunale di Sant’Agata:“Auspichiamo che gli enti preposti facciano il possibile per scongiurare tempi biblici per questi interventi che già registrano un ritardo di ben quattro anni – scrive Oriti – e chiediamo la piena assunzione di responsabilità da parte dell’Amministrazione nell’individuare la via più breve per consentire la realizzazione dell’opera ed evitare la perdita del finanziamento”. Chissà se anche questa volta le sollecitazioni provenienti dai sindacati verranno bocciate e bollate da amministratori e consiglieri comunali a loro supporto e se anche la Cgil, così come fu per la Cisl, finirà inesorabilmente dietro la lavagna.