Sono cessati, sei mesi dopo quel 15 Febbraio, i termini per la custodia cautelare ai domiciliari e così l’ingegnere Giuseppe Contiguglia, ex dirigente dell’area strategia e sviluppo del Comune di Sant’Agata Militello, da oggi è tornato ad essere un uomo libero. Ha dovuto attendere dunque la fine dei sei mesi l’ingegnere ex dirigente dell’ufficio tecnico, finito nel mirino della Procura della Repubblica di Patti per una presunta gestione illecita della fase progettuale di alcune opere pubbliche a Sant’Agata Militello. Gli altri due tecnici finiti ai domiciliari nella stessa operazione “Camelot”, architetto Antonino Naso e l’ingegnere Calogero Silla, erano già stati rimessi in libertà da qualche mese dal Gip, senza alcun vincolo, al pari degli altri soggetti destinatari di misure cautelari. L’ingegnere Silla, in particolare, aveva ottenuto anche l’accoglimento, con rinvio, da parte della corte di Cassazione, del ricorso avverso il provvedimento del Tribunale del Riesame che, a suo tempo, aveva confermato le misure adottate dal Gip di Patti. “Continuiamo ad essere sereni e fiduciosi nell’operato della magistratura”, ha detto l’avvocato Massimiliano Fabio, legale di Contiguglia, senza rilasciare altre dichiarazioni in merito. Oggi i termini sono cessati, oltre che per Contiguglia, anche per Maria Grazia Meli Bertolone, raggiunta da obbligo di firma e per i tecnici Francesco Armeli e Francesco Spitaleri, con divieto di dimora a Capri Leone, questi ultimi finiti nell’inchiesta per il progetto ospitalità diffusa. L’avviso di conclusione indagini nell’ambito di “Camelot” ha riguardato venti persone per le quali si attende, a Settembre, la fissazione dell’udienza preliminare.