La denuncia di un imprenditore santagatese del settore della ristorazione Biagio Fazio, titolare del “Costa Sicana”, pubblicata ieri mattina dalla Gazzetta del Sud, ha mostrato, meglio di qualunque altra cosa, quanto possa rivelarsi carente e penalizzante per l’utenza la scarsa programmazione e la mancanza di strategie dell’amministrazione nella gestione del sistema rifiuti. Quel ristoratore si è visto infatti recapitare un sollecito di pagamento entro il 31 Agosto per la fattura Tares 2013 di importo pari a 20.004 euro, più la maggiorazione 30% qualora sforasse la data di scadenza. Un pagamento lievitato incredibilmente a fronte dei 12 mila euro pagati fino all’anno precedente. Ora, per quanto sia palese che quello dei rifiuti in Sicilia sia un vero e proprio “dramma” sin dalla notte dei tempi, è altrettanto risaputo a qualunque latitudine che la fatturazione dal 1 Gennaio 2013 è transitata dalle vecchie Ato ai Comuni che gestiscono direttamente il servizio già da Ottobre dello stesso anno. Si sa anche che parecchie amministrazioni comunali si sono dotate, più o meno prontamente, di un proprio piano finanziario, hanno studiato necessità reali del territorio, contemplato alle esigenze di pulizia dei paesi quelle, ancor più inderogabili forse, di risparmio per gli utenti. Sono quindi venuti fuori gli “Aro”, piccoli consorzi tra un numero ridotto di Comuni, e soprattutto è stata tracciata una strada per l’individuazione di un soggetto gestore del servizio raccolta sulla base di una gara d’appalto e di una proposta economica tagliata su misura al territorio della cittadina di riferimento, con evidente modellazione dei costi. A Sant’Agata Militello, invece, nulla di tutto ciò è stato fatto. Il servizio di raccolta, in attesa della costituzione di un Aro per cui Sant’Agata ha “scelto” di stare da sola, va avanti da un anno col solo sistema dell’affidamento diretto del servizio, in regime di ordinanza straordinaria ed urgente. Un affidamento, sommato ai costi per il conferimento in discarica, che inevitabilmente va a pesare sulle tariffe per il cittadino. Proseguendo su tale traccia, inoltre, non può certo esserci traccia a Sant’Agata di iniziative finalizzate al risparmio e legate alla raccolta differenziata, sulla scorta di quelle già promosse, tanto per intenderci, a Capo d’Orlando o Torrenova, con tessere a punti e benefit per la consegna di materiali plastici, carta, vetro o altro. Sulle colonne dello stesso quotidiano che ha raccolto lo sfogo del ristoratore, era ospitata ieri anche l’intervista all’ex direttore dell’Ato Sandra Corpina, che spiegava le ragioni di tali costi esorbitanti, lievitati clamorosamente per la fatturazione Tares 2013. “I costi nel regime Ato erano distribuiti in percentuale sui vari comuni dell’ambito, adesso invece le tariffe ricadono solo sugli utenti del Comune che non ha intrapreso la strada del consorzio Aro con altri centri limitrofi. Qualche novità – concludeva la Corpina – potrebbe venire fuori dall’approvazione del piano finanziario”. Dichiarazioni, quelle rese dalla Corpina, che hanno mandato su tutte le furie il sindaco Sottile che in serata ha pensato bene, tramite una nota apparsa e condivisa su qualche profilo Facebook, di scagliarsi contro la Corpina, accusata di rilasciare “fuorvianti opinioni” e tirar fuori “conigli dal cilindro”. “Il Comune ha effettuato la fatturazione 2013 secondo banca dati dell’ATO Me1 rimodulata ed aggiornata con nuovi utenti attraverso lotta all’evasione e dopo approvazione del Consiglio Comunale il 30 novembre 2013, sulla scorta del quale quindi sono stati calcolati i bollettini inviati sinora per la gestione post ATO”, annunciava Sottile, quindi l’affondo sulla Corpina. “A nulla rileva la considerazione di presunti maggiori costi comuni in relazione all’aggregazione o meno dei Comuni per la gestione dell’ARO”, sostiene Sottile aggrappandosi ai debiti milionari accumulati dall’ATO. “Irrilevante appare, inoltre – scrive ancora il primo cittadino – il coniglio tirato fuori dal cilindro dalla ex direttrice generale ATO secondo cui l’associarsi con altri comuni avrebbe determinato un ulteriore riduzione dei costi comuni in quanto il comune di Sant’Agata per numero di abitanti e per l’avere inserito all’interno del piano personale contrattista, servizio raccolta rifiuti con metodo porta a porta ,smaltimento dei rifiuti in discarica anche con convenzione con altri comuni per il costo del trasporto per abbatterne la spesa ,adozione di procedure di premialità per gli utenti che partecipano ad attività che mirano all’incremento della raccolta differenziata potrebbe avere solo benefici in termini economici avendo predisposto un piano aro in assoluta autonomia”.
A quelle di Sottile hanno fatto seguito, in coro, le risposte dei consiglieri di maggioranza: “Fare peggio dell’Ato sembrava un’impresa impossibile – ha scritto Domenico Barbuzza – . Il servizio da un anno è affidato dal sindaco senza alcuna gara d’appalto, per un costo di circa 6.000 euro al giorno e sempre alla stessa ditta. Continuando così tutte le attività commerciali saranno costrette a chiudere”.
Ancora più duro il presidente del consiglio Antonio Scurria: “Il sindaco, oltre a parlare sempre e solo del passato, ha il dovere morale di spiegare ai suoi concittadini i motivi per i quali da un anno affida il servizio di raccolta e trasporto rifiuti con ordinanza urgente, senza alcuna gara d’appalto e sempre alla stessa ditta per un costo di circa 6.000 euro al giorno (a cui si aggiungono i costi di conferimento in discarica). È una domanda semplice alla quale, sono sicuro, non avremo risposta”. Infine, il commento del consigliere Elisa Gumina: “Come cittadina del mio amato paese e come Consigliere Comunale manifesto la mia più piena solidarietà a tutti gli operatori economici ed ai santagatesi che stanno subendo un aumento vertiginoso dei costi della gestione del servizio rifiuti. Tale situazione è ancor più insostenibile ed inaccettabile non solo per la sproporzione dei costi rispetto al servizio, ma perché aggrava ulteriormente le difficoltà economiche in un periodo di crisi e di altissima imposizione fiscale.
Dal suo insediamento il Sindaco Sottile ha emesso molteplici ordinanze di affidamento diretto del sevizio di raccolta rifiuti e servizi supplementari, senza mai ricorrere ad alcuna procedura negoziata, che comporterebbe notevoli risparmi, ed applicando costi insostenibili per l’intera comunità e per l’Ente stesso. Solo un cambio di rotta radicale e responsabile può salvare i cittadini e gli operatori economici santagatesi da una vera e propria bancarotta”.