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Lavoratori CPI, interrogazione del Sen. Mancuso

Cpi5-553x415Il Senatore del Nuovo Centro Destra Bruno Mancuso ha presentato una interrogazione al Presidente del Consiglio, al Ministro del Lavoro e delle politiche sociali , al Ministro degli Affari Europei ed al Ministro per gli affari regionali e le autonomie per sapere quali iniziative s’intendono intraprendere, in vista della prossima riforma dei Servizi per l’Impiego in Italia, in merito al futuro di 1753 lavoratori che hanno assicurato per oltre un decennio i servizi di orientamento presso i Centri per l’Impiego della Regione siciliana. Nella sua interrogazione Mancuso ricorda che a partire dal 30 Settembre 2013 in Sicilia hanno cessato di esistere gli Sportelli Multifunzionali, cui erano stati demandati compiti di servizi formativi in materia di accoglienza e informazione, orientamento, consulenza, promozione e sostegno all’inserimento lavorativo e informazione e consulenza alle imprese. Dallo scorso Aprile in Sicilia si è quindi interrotto il servizio pubblico di orientamento che svolgevano quei lavoratori, oggi precari ed a breve tempo disoccupati, dopo 30 anni di servizio. brunomancuso“Questi lavoratori – scrive Mancuso – iscritti in un apposito albo regionale e frequentanti corsi di riqualificazione e di aggiornamento hanno formato figure come orientatori, esperti in attività di integrazione, progettisti,valutatori, tutor e godono di quanto previsto dalla legge regionale n. 25/93, la quale dispone che la Regione Siciliana garantisca ai lavoratori iscritti a questo albo la continuità lavorativa, anche attraverso una nuova
collocazione in altre attività”. Il Sen. Mancuso chiede dunque ai Ministri se ritengano opportuno sollecitare la convocazione di un tavolo di confronto tra Governo, sindacati e imprese per adottare provvedimenti drastici che segnino una vera discontinuità con il passato e se intendano verificare la situazione dell’Autorità di Gestione siciliana che, oltre ad attraversare una grave crisi di liquidità, non riesce ad attivare misure urgenti per sbloccare le retribuzioni arretrate da 10 a 24 mesi, nonostante la disponibilità e l’impegno delle somme del PO FSE 2007/2013 e quelle PAR-FAS.

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