La necessità di approvare la Tasi, con l’introduzione dell’aliquota del 1,5 per mille anche sulla prima casa, per far quadrare un bilancio di cui sono diventati irrinunciabili gli introiti previsti proprio dall’applicazione di questa tassa, ha messo ancora una volta a nudo il deficit programmatico ed organizzativo in cui versa il comune di Sant’Agata Militello. Ridursi a Settembre, e per giunta a poche ore dalla scadenza per l’approvazione della Tasi, senza avere proposto uno straccio di bilancio previsionale su cui dare possibilità di intervenire per provare a far quadrare in altri modi il conto finanziario dell’ente, è stata l’ennesima dimostrazione di come inerzia ed inefficienza della struttura politica e, talvolta, di qualche funzionario “strategico” , possano gravare direttamente sulle tasche dei cittadini. Da tempo, ed ancor di più quando è venuta fuori la notizia del rischio blocco stipendi al comune a partire da Settembre, si cerca di far passare il messaggio che improvvisamente questa amministrazione si sia ritrovata a pagare passivi lasciati dalla precedente gestione.
A smentire ciò ci sono i documenti ufficiali che spiegano, se è vero come è vero che esistono tali “debiti”, chi li ha prodotti, in quali anni e sotto quali gestioni. Oggi ciò che appare evidente è che, quando non si è fatto danno direttamente, vedi ampliamento a 6 milioni del ricorso alle anticipazioni di tesoreria e affidamenti diretti senza indagine di mercato del servizio rifiuti, la stessa politica di rimanere seduti aspettando di veder passare il cadavere del nemico trascinato dal fiume, ha prodotto una drammatica reazione a catena, dai lavori pubblici al bilancio, dal personale alle manutenzioni fino al programma estivo. Una gestione dell’amministrazione che è stata oggetto ripetutamente delle critiche dell’opposizione, anche nell’ultima seduta, proprio sulla Tasi: “La gestione discutibile dell’amministrazione Sottile ha determinato la necessità di fare immediatamente cassa attraverso l’innalzamento considerevole della pressione fiscale a discapito dei cittadini santagatesi – scrivono i consiglieri Elisa Gumina e Domenico Barbuzza – .
Inoltre, il notevole aumento dell’anticipazione di tesoreria da rimborsare entro la fine dell’anno, rischia di determinare il blocco dei pagamenti, compresi gli stipendi dei dipendenti comunali, fatto gravissimo e mai verificatosi prima d’ora. Dal canto nostro – proseguono i consiglieri – riteniamo che l’azzeramento dell’aliquota Tasi sarebbe stato possibile se la minoranza consiliare, eccezionalmente tutta presente in aula, avesse condiviso fino in fondo il nostro emendamento, approvandolo. Ma così, purtroppo, non è stato. La nostra proposta non è stata accettata nonostante la possibilità di trovare soluzioni alternative all’applicazione delle massime aliquote, anche in tempi successivi. Abbiamo espresso voto contrario alla proposta TASI, fermamente convinti che avremmo trovato i correttivi contabili validi se la proposta stessa fosse stata portata alla nostra attenzione per tempo e non a ridosso della scadenza del 10 Settembre”.