La Regione vuole leggere bene le carte e i progetti e vuole che siano ricostruiti i passaggi del contenzioso innescatosi tra il comune di Sant’Agata Militello e l’impresa Cogip. Solo dopo potrà essere intrapresa una strategia comune per giungere ad una risoluzione della vicenda legata all’avvio dei lavori per il completamento del Porto. In estrema sintesi è quello che si sono detti ieri a Palermo il dirigente del dipartimento tecnico dell’assessorato infrastrutture Fulvio Bellomo, l’architetto Carmen Lo Cascio, funzionaria del servizio porti, il neo Rup del Porto, ing. Basilio Ridolfo e gli amministratori del comune di Sant’Agata Militello, sindaco e assessore ai lavori pubblici, accompagnati dal segretario Ribaudo. Ciò che è certo è che il comune di Sant’Agata al momento è invitato a non assumere alcuna iniziativa in merito, proprio in attesa che gli uffici del dipartimento possano giungere in possesso della documentazione completa a riguardo. A quanto pare, infatti, i funzionari avrebbero lamentato una carenza di incartamenti giunti sulle loro scrivanie rispetto l’ultima fase della vicenda, quella che ha visto nascere il contenzioso con la ditta dietro l’annuncio dell’amministrazione di voler procedere alla rescissione per gravi inadempienze. Una rescissione, avevano sempre sbandierato dal comune, che era giustificata dall’ormai famosa nota dell’ing. Sansone, del dipartimento tecnico dell’assessorato infrastrutture, andato in pensione qualche giorno dopo, nella quale si evidenziavano criticità nella gestione dell’appalto e inadempienze della ditta. Viene ora però il dubbio in base a quale carte siano state formulate quelle contestazioni se proprio ieri a Palermo i funzionari regionali hanno chiesto a Ridolfo ad all’amministrazione di effettuare una ricognizione dei documenti mancanti e trasmettere tutto per le determinazioni del caso. Una ricognizione che l’ingegnere Ridolfo farà partire immediatamente consapevole del fatto che la tempistica di risoluzione dell’intera vicenda dipenderà proprio da quanto sarà celere il Comune non solo a trasmettere gli incartamenti ma anche ad riallacciare finalmente una interlocuzione seria ed autorevole con l’assessorato, accompagnata da posizioni tecniche qualificate che lo stesso Ridofo potrà esprimere all’interno della strategia condivisa con la Regione stessa.