La mancata programmazione economica-finanziaria che l’amministrazione Sottile non ha ancora presentato al Consiglio Comunale è il vero ed unico motivo che ha causato l’introduzione dell’aliquota TASI sulla prima casa. Per quanto possa sembrare paradossale, pare ci sia ancora chi si ostini a nascondersi dietro un dito, cercando di offuscare quella che è la realtà dei fatti. C’è chi chiama in causa ragioni e teoremi di politica nazionale, chi si accontenta di dire che tanto anche in parecchie altre città d’Italia si paga la Tasi sulla prima casa, dimenticando però che nella zona tirrenico nebroidea, al contrario, Sant’Agata e pochissimi altri centri rappresentano le “mosche bianche” nei quali si pagherà l’aliquota per la prima casa. La necessità di applicare quel 1,5 per mille anche sulla prima casa è divenuta infatti imprescindibile ai fini del bilancio proprio per l’inerzia della gestione amministrativa che, in tutti questi mesi, non è stata in grado di trovare correttivi ed individuare altri settori di spesa sui quali effettuare tagli per neutralizzare così l’applicazione dell’aliquota sulla prima casa. Sa di fatto che il bilancio, non ancora presentato, è praticamente cristallizzato con 9/12 già impegnati e nessun margine di manovra. Sull’approvazione della Tasi c’è stato anche chi ha trovato più semplice gettare la croce addosso a quella parte di maggioranza-opposizione consiliare che non era presenta alla votazione. Sono oggi gli stessi consiglieri di maggioranza chiamati in causa, Befumo, Barone, Fazio, Indriolo, Sanna e Pedalà a fornire la spiegazione tecnica e politica della loro assenza: “L’emendamento n°9 prot. 24635 del 05.09.2014 inerente l’azzeramento dell’aliquota TASI presentato da quattro consiglieri del gruppo di maggioranza (opposizione all’amministrazione Sottile) ha avuto il parere contrario del Responsabile dei Servizi Finanziari, per tali motivi: “inciderà fortemente sugli equilibri di bilancio per l’anno 2014 sia dal punto di vista finanziario che dal punto di vista di cassa….dal lato delle spese vi sono impegni già assunti, e dunque, incomprimibili derivanti dal riconoscimento di debiti fuori bilancio per importi ingenti, spese legali e spese dovute per legge o contratto e derivanti in particolare dalla fornitura di energia elettrica per la pubblica illuminazione e per le altre utenze che non possono che compromettere il raggiungimento del pareggio di bilancio nonché il rispetto dell’obiettivo del patto di stabilità per l’anno 2014.”. Quindi l’emendamento presentato non poteva essere approvato perché avrebbe comportato il dissesto economico del Comune oltre che responsabilità e danno erariale in quanto vi era il parere contrario del Responsabile del Servizio per mancanza di copertura finanziaria. A questo punto pur avendo i numeri per approvare l’emendamento alla prima seduta di giorno 08.09.2014 la maggioranza consiliare ha ritenuto opportuno dare 24 ore di tempo all’amministrazione ed al Responsabile del Servizio per cercare di trovare le risorse al fine di ridurre l’aliquota cosa che è risultata vana. Da ciò emerge che la presenza o meno dei sottoscritti non avrebbe potuto cambiare le sorti politiche dell’emendamento che non poteva essere approvato pur essendo presenti al completo, anzi proprio l’assenza di questi consiglieri, tra l’altro concordata con l’intero gruppo di maggioranza visto il parere contrario del Responsabile, ha consentito ai presenti di esprimere un voto di natura squisitamente politica consapevoli della inutilità ai fini, pratici e contabili, dell’eliminazione dell’aliquota TASI sulla prima casa. Resta forte l’impegno di tutto il gruppo di maggioranza di azzerare l’aliquota TASI ma ciò sarà possibile con la prossima programmazione economica-finanziaria che ad oggi l’Amministrazione Sottile non ha presentato al Consiglio Comunale e questo è il vero ed unico motivo dell’istituzione dell’aliquota TASI sulla prima casa infatti il Consiglio senza il bilancio approvato dalla Giunta ha le mani legate non potendo gestire diversamente le risorse in virtù degli impegni finanziari già assunti dall’amministrazione”.