E’ ancora una volta la deputata regionale, nonché sindaco di Capri Leone, Bernardette Grasso, ad alzare il tiro a difesa dell’ospedale di Sant’Agata Militello e della sanità sui Nebrodi. La deputata regionale ha presentato un’interrogazione al Presidente della Regione ed all’assessore alla salute Borsellino in ordine al declassamento del presidio santagatese, su cui le preoccupazioni sono aumentate dopo l’ultima visita del dirigente dell’Asp 5 Sirna. Nel suo atto ispettivo la Grasso ricorda che lo scorso Agosto la Conferenza Stato Regioni ha approvato l’Accordo “Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera” che riguarda anche la classificazione delle Strutture Ospedaliere secondo criteri di bacino d’utenza. “Il Distretto Socio Sanitario di Sant’Agata in base ai dati Istat supera la soglia degli 80.000 abitanti a cui vanno aggiunti per continuità territoriale quelli del Distretto Socio Sanitario di Mistretta; con una popolazione di circa 17.450 abitanti – afferma la Grasso – e per questo i due distretti Socio Sanitari insieme superano abbondantemente la soglia minima prevista per la presenza di un Presidio Ospedaliero. Il Presidio Ospedaliero di Sant’Agata di Militello – prosegue l’onorevole regionale – ha a una posizione di assoluta centralità rispetto alla popolazione/utenza di riferimento ma contribuiscono a ingenerare ulteriore paura e apprensione le dichiarazioni, a mezzo stampa, di esponenti politici che parlano di sforzi per salvare almeno la chirurgia del suddetto presidio, sottacendo, forse, secondo una imperscrutabile volontà, che lo stesso Presidio Ospedaliero diventi periferia del presidio Ospedaliero di Patti. Alla luce di questo – conclude l’interrogazione – si chiede di sapere se nella rimodulazione presentata presso il Ministero della Salute è stato previsto che il Presidio Ospedaliero di Sant’Agata venga classificato come Presidio Ospedaliero di Base così come sancito dall’Accordo Stato Regione mantenendo le UU.OO. attivate nel rispetto, del 3 per mille dei posti per Acuti e dello 0,7 per mille dei posti di Riabilitazione e Lungodegenza, con l’attivazione dei posti di terapia Intensiva Post – Operatoria e l’assegnazione di una Risonanza Magnetica Nucleare Total Body.