Il desiderio espansionistico dei vertici del Parco dei Nebrodi genera la prima “vittima” politica. Il Comune di Floresta, come già annunciato nei giorni scorsi dal sindaco Sebastiano Marzullo, ha infatti avviato le procedure per il recesso del rapporto con l’Ente Parco. E’ stato il consiglio comunale di Floresta, nella seduta dello scorso 2 Ottobre a deliberare un ordine del giorno per l’immediata attivazione delle procedure amministrative preordinate al recesso del rapporto con l’Ente Parco dei Nebrodi, ritenendo ormai intollerabile la situazione di stallo di tale organo che, si legge in un comunicato, “ad oltre venti anni dall’istituzione, non è riuscito a dare prospettive di sviluppo ai territori interessati. Mentre altrove – prosegue la nota – la realtà dei parchi costituisce il motore dell’economia e, quindi, un valore aggiunto per il territorio in grado di generare opportunità di sviluppo, nella realtà locale, invece, il principio statutario fondante che prevede, tra l’altro, il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni residenti e la promozione dello sviluppo delle attività produttive e lavorative tradizionali, resta solo una vuota, quanto inutile, enunciazione”. Da Floresta giungono fortissime critiche per l’operato del presidente Antoci e per gli organi di governo del parco il cui impegno “si limiterebbe a blandire l’ampliamento del relativo territorio, caldeggiando la creazione di un’apposita associazione temporanea di scopo che servirebbe, in definitiva, a porre sullo stesso livello, ai fini di eventuali futuri vantaggi, comuni come Floresta, con oltre l’80% del territorio sottoposto ai vincoli stringenti del parco, con altri con superfici vincolate oggettivamente risibili”.