Le dichiarazioni e gli annunci trionfalistici dei giorni scorsi, hanno presto dovuto fare i conti con la dura realtà dei numeri e delle carte ufficiali. Sdoganata frettolosamente come un grande successo, la vicenda dei finanziamenti per i progetti presentati dalle aziende aderenti al Centro commerciale Naturale Gallego rischia a strettissimo giro di divenire un vero e proprio boomerang, vista la diffusione dei risultati dell’intera progettazione proposta e delle iniziative realmente finanziate. In effetti, da quando è stato nominato esperto dal sindaco Sottile, il presidente del CCN Massimo Morello non ha lesinato comunicati stampa che spesso, però, hanno suscitato critiche e qualche polemica. Dopo la questione sulla paternità degli eco-compattatori per la raccolta differenziata, con tanto di conseguente “bacchettata” da parte della maggioranza consiliare, adesso a fare discutere è il finanziamento Leggi Decreto finanziamento 2014) ottenuto dalla Regione Siciliana da tredici aziende locali associate al Centro Commerciale Naturale “Gallego”. La notizia, diffusa qualche giorno fa con toni più che esaltanti proprio dal presidente del CCN Massimo Morello, ha scatenato una ridda di polemiche e discussioni tra i commercianti locali e la reazione dei tanti imprenditori i cui progetti non sono stati finanziati. Tra gli esclusi dai benefici figurano molte attività del centro, ubicate tra la via Medici e la via Campidoglio, vero cuore pulsante della città dal punto di vista commerciale e della densità di esercizi insediati. (Leggi allegato 4 esclusi) L’iter amministrativo del CCN iniziò nel lontano 2009 con l’Amministrazione Mancuso e l’assessore comunale al commercio ed attività produttive del tempo, Filippo Travaglia, concretamente supportato dal consulente Carlo Giuffrè, che curò tutti gli adempimenti burocratici che consentirono al sodalizio di essere tra i primi Centri Commerciali Naturali della Sicilia ad essere approvato. Successivamente, nel mese di dicembre del 2011, fu pubblicato il bando pubblico per l’accesso alle agevolazioni finanziarie ed alla fine le domande presentate da parte di piccole e medie imprese locali furono quaranta, con un importo a fondo perduto pari ad € 762.275,42 a fronte di un totale finanziabile di € 1.633.890,56, come emerge chiaramente dalla graduatoria approvata con D.D.G. n° 504/8 del 13.03.2013 (Leggi Pdf Decreto 2013) dell’Assessorato Regionale Attività Produttive. Qualcosa, però, sarà andato storto nei piani e nelle strategie promosse dal presidentissimo Morello se per 27 iniziative private su un totale di 40 presentate si sono chiuse le porte di un possibile finanziamento a fondo perduto da investire nella propria attività. Oggi, alcune aziende escluse dai benefici e che hanno visto sfumare la concreta possibilità di accedere ai fondi stanziati dalla Regione Siciliana, puntano il dito verso un’attività di assistenza alla presentazione delle domande fornita dal CCN dimostratasi carente e che ha contribuito a determinare un importo erogato assai più esiguo di quello potenzialemente ottenibile. Quello che, pertanto, poteva essere un successo di tutti e dare respiro ad un settore particolarmente colpito dalla crisi, si è trasformato quasi in un flop di cui non si dovrebbe andare fieri, dovendosi piuttosto analizzare le ragioni di una tale ecatombe di istanze presentate. A ciò si agiunge che ad essere finanziate, peraltro, sarebbero state quasi tutte le pratiche confezionate “fuori dal coro”, di coloro che, in pratica, non hanno seguito i consigli e la strada indicata dai vertici del CCN, attrezzandosi autonomamente con professionisti di fiducia. Le istanze superstiti “curate” dalla supervisione ufficiale degli odierni esperti sarebbero, secondo i bene informati, solamente tre, corrispondenti ad un misero ed impietoso 7,5% del totale presentato. L’ammontare del finanziamento ottenuto dalle tredici aziende locali è pari a complessivi 264.481,01 euro, con i singoli importi che oscillano da un minimo di 1.000 euro ad un massimo di 25.000 euro. Le cause che hanno portato all’esclusione delle 27 aziende, quasi il 70% di tutte quelle che avevano presentato istanza, sono molteplici: per 22 l’iniziativa non è stata ritenuta ammissibile già con il decreto del 13.03.2013, a causa presumibilmente di carenze delle domande o dei requisiti richiesti dal bando, mentre nei restanti cinque casi, dopo una prima ammissione a finanziamento, l’esclusione è stata decretata con il recente provvedimento della Regione Siciliana (DDS n° 1513/8 del 30.06.2014), che a seguito di istruttoria negativa ha evidenziato in qualche caso irregolarità nella documentazione “Durc” presentata, ad esempio la stressa società del presidente del CCN Massimo Morello, ed in altri un mancato riscontro alle comunicazioni degli uffici regionali. A questo punto, anche se la delusione nei commercianti è palpabile, il CCN dovrà curare gli adempimenti degli aderenti al sodalizio che hanno ottenuto le agevolazioni richieste e procedere alla succesiva rendicontazione, ivi comprese le somme concesse al CCN stesso per le attività proprie e pari a 28.323 euro.