“I segretari comunali rappresentano figure insostituibili di garanzia per le amministrazioni locali, per il rispetto delle leggi e delle normative e per questo la loro figura va tutelata, pur nel rispetto degli oneri finanziari previsti dalla disciplina normativa. Allo stesso modo dobbiamo garantire i tanti giovani di fascia C, utilizzabili
in forma consociata dai comuni più piccoli con sgravio dei costi, ed i vincitori di concorso, affinché possano inserirsi nei quadri della pubblica amministrazione ed evitare che finiscano in una sorta di limbo normativo che li penalizzi”. Lo afferma il Senatore del Nuovo Centro Destra Bruno Mancuso che ha proposto un emendamento alla legge delega di riforma della pubblica amministrazione che preveda l’inserimento degli iscritti all’albo nazionale dei segretari comunali e provinciali nelle fasce professionali A, B, C, nonché i vincitori di procedure concorsuali per l’accesso all’albo già avviate alla data di entrata in vigore della legge, in un’apposita sezione speciale dei dirigenti apicali del ruolo dei dirigenti locali e, per gli iscritti all’albo nella fascia C ed i vincitori di procedure concorsuali già avviate alla data di entrata in vigore della legge, l’inquadramento nel livello dirigenziale dopo due anni di effettivo servizio, anche come funzionari. La riforma della pubblica amministrazione nella forma attuale prevede l’abolizione della figura del segretario e la confluenza degli attuali segretari di fascia A e B in un’apposita sezione ad esaurimento del ruolo della dirigenza degli enti locali. Per i segretari di fascia C, comuni più piccoli, e per i vincitori del concorso, a bando nel 2009 ma con graduatoria definitiva pubblicata solo a Gennaio 2014, in attesa di abilitazione, si prevede invece una generica confluenza dopo un determinato periodo di servizio nel ruolo unico della dirigenza locale.Il Senatore Bruno Mancuso aveva già aderito, insieme ad illustri personalità del
mondo politico, universitario ed istituzionale, al Manifesto a sostegno dei segretari.