Potrebbe essere questa la volta buona per la definitiva individuazione delle specificità cui è destinato l’ospedale di Sant’Agata Militello. E’ pronta, e sarà oggetto della prossima riunione della commissione sanità dell’Ars, l’ultima stesura del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera siciliana (Guarda prospetto rete ospedaliera). Dopo numerose, e talvolta clamorose, marce indietro, scontri, polemiche, ripensamenti e trattative, l’assessorato regionale retto da Lucia Borsellino sembra poter finalmente riuscire ad approdare ad una rimodulazione cui le aziende sanitarie provinciali dovranno adeguarsi fino alla scadenza ultima del 31 dicembre 2016, secondo parametri forniti dal Ministero della Salute. Alla fine del lungo tira e molla per l’ospedale santagatese è definito e definitivo l’accorpamento con Mistretta per far nascere gli “Ospedale riuniti Sant’Agata-Mistretta”. Saranno 80 complessivamente i posti letto al nosocomio santagatese, distinti in 68 ordinari, di cui 60 per acuti e 8 di lungo degenza, e 12 di day hospital. Cinque le unità operative complesse (Cardiologia, Chirurgia, Medicina, Ortopedia ed Ostetricia) due quelle semplici, Pediatria e Lungodegenza, oltre ai servizi di stroke unit, talassemia e terapia sub intensiva. 6 posti letto in cardiologia, con unità coronarica, 12 in chirurgia, 16 in medicina, 12 in ortopedia, 10 in ostetricia, con mantenimento del punto nascite, 6 in pediatria, oltre ai 10 posti del servizio di psichiatria/spdc. Al “SS Salvatore di Mistretta”, riconosciuto come presidio di area disagiata, restano i 77 posti letto, distribuiti in 19 per acuti, 34 di recupero e riabilitazione e 20 di lungodegenza. L’area chirurgica di Mistretta vedrà dunque 10 posti letto, con punto nascite, l’area medica 13. Nell’ambito del distretto sanitario dell’Asp 5 di Messina, l’ospedale di Patti manterrà invece la propria autonomia al pari di “Taormina” mentre saranno riuniti anche i presìdi di “Barcellona-Milazzo-Lipari”.