Tocca al Senatore Bruno Mancuso provare in extremis a riaprire la partita per il mantenimento in vita dell’ufficio del Giudice di Pace di Sant’Agata Militello, declassato e chiuso dal decreto del Ministro della Giustizia dello scorso 10 Novembre a causa del mancato assolvimento di determinate prescrizioni relative al personale da assegnare per il funzionamento del presidio da parte dell’amministrazione comunale. Il Senatore dl Nuovo Centro Destra, preso atto del decreto che taglia insieme a Sant’Agata Militello decine di sedi di Giudice di pace precedentemente salvate, ha chiesto ed ottenuto un colloquio col vice ministro Costa e per suo tramite si è messo in contatto col Ministro Andrea Orlando. Alle massime cariche del ministero della Giustizia Mancuso ha esternato le perplessità per il sorgere di “pericolosi vuoti dell’amministrazione della giustizia in territori sensibili”. “L’esclusione di molti comuni che hanno subito la soppressione dell’ufficio per i motivi più disparati, commissariamenti, mancanza di tempo per concertare intese con comuni viciniori, intoppi burocratici o altro – ha detto Mancuso .- deve necessariamente indurre il Governo ad una riflessione normativa che possa consentire a quei centri che ne manifestano la volontà di ottenere la possibilità di continuare l’attività in forma autonoma o associata”. Dal ministero è quindi giunta la massima disponibilità ad accettare una modifica legislativa, ragion per cui Mancuso ha presentato una proposta di legge che permetta la riapertura dei termini per la presentazione, da parte dei comuni interessati, della documentazione necessaria relativa alla dotazione di personale richiesto senza oneri per lo Stato centrale, per l’inclusione delle sedi escluse nell’elenco degli uffici di Giudice di pace da mantenere in attività. La proposta di legge firmata dal Senatore Bruno Mancuso sarà discussa entro la fine dell’anno. “Tale proposta – conclude Mancuso – consentirà, tra gli altri, anche al comune di Sant’Agata Militello, a prescindere dall’esito di un eventuale ricorso per via amministrativa, di attivarsi per mantenere un fondamentale presidio di giustizia che serve un vasto territorio della zona nebroidea della provincia di Messina”.