Il copione si ripropone ancora una volta. Le strade di Sant’Agata Militello piene di rifiuti, sacchetti d’immondizia che giacciono abbandonati sui marciapiedi, davanti ai portoni delle abitazioni. L’altra volta era per la fiera, la volta prima era stata la Vigilia di Pasqua, questa volta è Martedì e c’è il mercato settimanale, ma a quanto pare non sarà il solo giorno di sciopero. Il servizio di raccolta rifiuti a Sant’Agata è stato sospeso ancora una volta. Gli operatori della raccolta non hanno svolto il lavoro, per sensibilizzare le istituzioni locali sulla necessità di corrispondere il dovuto per far si che vengano pagati loro i sacrosanti stipendi. Retribuzioni che sono un diritto intoccabile e legittimo di dipendenti che spesso, ormai da troppi anni, si trovano a lavorare in condizioni certamente di grande sacrificio senza però percepire soldi per svariati mesi. Ad aggravare la loro condizione, il preavviso di licenziamento fatto pervenire, con data 30 Dicembre, fatto pervenire ai dipendenti stessi dalla Multiecoplast.
Domani una delegazione di dipendenti e rappresentanti sindacali, protesterà con un sit-in di fronte la Prefettura di Messina. Una condizione incresciosa che però non può far spostare l’attenzione sulla vera problematica. Ma cosa fa la ditta di cui quegli operatori sono dipendenti, ossia la Multiecoplast, per garantire gli stipendi ed il posto di lavoro? E’ corretto lasciare i propri dipendenti senza stipendio, o minacciarne il licenziamento, sol perche, evidentemente, non è puntale il pagamento delle commesse da parte di chicchessia? E quel chicchessia, in questo caso il Comune di Sant’Agata Militello, in che posizione si trova rispetto alla vicenda ed alla stessa Multiecoplast? Che potere contrattuale ha l’amministrazione di Sant’Agata Militello, “benefattrice” con le sue ordinanze straordinarie, contingibili ed urgenti? La sensazione netta e percepibile è che a Sant’Agata l’andazzo stia sfiorando preoccupanti livelli di guardia. Una sorta di lotta per la sopravvivenza tra poveri nella quale gli inquilini di Palazzo Faraci irresponsabilmente stanno trascinando il paese mettendolo di fronte a scelte improponibili e impensabili per una società sviluppata.
Gli stipendi dei comunali si pagano solo con gli incassi dei tributi, e, dopo gli incassi, pagare gli stipendi ai dipendenti del Comune o le fatture per il servizio rifiuti e quindi gli stipendi agli operatori della raccolta? Chiunque vinca, ammesso che qualcuno vinca, a farne le spese sono sempre e comunque i cittadini ed i lavoratori e, tra loro, i dipendenti della Multiecoplast e quelli del Comune. Bivi pericolosi, intrecci scottanti nei quali inevitabilmente non poteva che incappare un paese rimasto come un treno lanciato in corsa ma senza alcun conducente.
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