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I rifiuti vanno via, resta la vergogna

rifiuti 5dicembreI rifiuti lentamente vanno via, raccolti da quegli operatori che oggi hanno ripreso la raccolta ma che, ancora una volta, sono stati costretti ad alzare i toni, fermarsi, incrociare le braccia per reclamare il sacrosanto diritto allo stipendio. La spazzatura, nelle prossime ore, sparirà dalle strade, libererà i marciapiedi  e gl’ingressi delle abitazioni, lascerà il posto al passeggio ed allo shopping, nel primo fine settimana festivo del Natale 2014, con annesso ponte dell’Immacolata. Via i rifiuti, però, non sparirà la vergogna. Il paese è rimasto per la seconda volta nel giro di poche settimane ostaggio dei rifiuti, non certo dei dipendenti che, come detto, reclamano un diritto intoccabile come la retribuzione a fronte di un lavoro svolto. Ostaggio di un gioco, quel “affaire rifiuti” che col passar del tempo è divenuto, e continua ad essere, sempre più scottante . Superata l’Immacolata, impresa e sindacati torneranno a sedersi per mettersi d’accordo sul pagamento dei dipendenti. Il comune ha girato 544 mila euro alla Multiecoplast, gli operatori vogliono che i loro stipendi siano allineati a quelli dei colleghi che lavorano negli altri paesi, giunti al pagamento di Settembre, e che venga cancellato quel preavviso di licenziamento giunto come una mannaia alla vigilia del Natale. La partita tra il comune e la ditta, però, è tutt’altro che chiusa, rimangono ancora aperte numerose pendenze e chissà che nel giro di qualche mese non si torni punto e a capo.
rifiuti 6dicembreLa difficoltà, la poca chiarezza, l’incapacità mostrate dall’amministrazione comunale nel gestire la questione rifiuti sin dal suo inizio, sin dal Ottobre 2013 quando, a differenza del passato, la legge ha dato in mano ai comuni le redini del cavallo dei rifiuti, seppur azzoppato, sono l’emblema dell’incresciosa condizione nella quale è piombato il paese di Sant’Agata Militello, nel quale tutto si è fermato, inceppato, nel quale ogni singolo aspetto della quotidianità si trasforma in un’impresa titanica, dove si moltiplicano proteste e malumori,  sconfitte e mortificazioni della centralità un tempo posseduta. Un paese ripiombato indietro nel tempo, distante dal resto del comprensorio dove, al netto di difficoltà oggettive proprie dei tempi che corrono, iniziative, proposte, soluzioni e progetti fanno la loro strada raggiungendo l’approdo sperato. Da tutte le parti, tranne che a Sant’Agata, treno senza conducente che continua pericolosamente a sbandare .

 

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