Le occasioni perse, i progetti sfumati nel nulla, gli sforzi vanificati ormai non si contano più, sembra quasi essere diventata una triste abitudine nella città senza guida. In fumo, questa volta, finiscono 1.720.000 euro destinati al progetto di riqualificazione urbana e social housing del “Chianu Rizzu”, cuore del centro storico santagatese. Un bando cui il comune di Sant’Agata Militello aveva partecipato, nel 2010, ottenendo il terzo posto in graduatoria. L’importo complessivo dei lavori era di 10.624.401 euro (1 milione 120 mila euro dallo Stato, 600 mila dalla Regione, 180 mila euro a carico del Comune). 8 milioni 700 mila erano invece le spese previste dal soggetto privato partner del progetto, Bruno Teodoro Costruzioni, la stessa impresa attivamente interessata, al pari della Condotte d’Acqua di Roma, nell’opposizione per vie giudiziarie amministrative all’assegnazione dell’appalto per il completamento del Porto. Il progetto per la riqualificazione di “Chianu Rizzu” è così passato molto velocemente, nell’arco di due anni, dalle riviste di architettura urbana e dalle relazioni nelle conferenze per gli addetti ai lavori in tutta Italia al cestino dell’immondizia, nel quale l’amministrazione Sottile lo ha gettato frettolosamente insieme alla centralità del paese ed all’enorme mole di progetti e finanziamenti che l’amministrazione Mancuso le aveva lasciato in eredità.
La scure della regione siciliana, è giunta col decreto n° 3340 del 3 Dicembre, firmato dal dirigente generale del dipartimento infrastrutture e mobilità dell’assessorato alle infrastrutture, Giovanni Arnone. (Leggi decreto revoca finanziamento)– Un milione settecento mila euro sacrificati sull’altare di una incapacità amministrativa e gestionale che, ingabbiando la struttura comunale, ha prodotto solo confusione, caos ed approssimazione. E così accade che nonostante gli inviti da parte della regione alla presentazione del progetto definitivo, per cui era stata chiesta nei tempi dovuti una proroga nel 2012, al comune di Sant’Agata nessuno risponde. In realtà due riscontri, nel mese di Marzo, alla nota regionale notificata il 17 Febbraio, l’amministrazione li ha dati, riferendo in merito “i motivi che non hanno consentito la trasmissione del progetto definitivo” (non è difficile immaginare il tenore di tali presunti motivi addotti dall’amministrazione). Passati sei mesi ecco che la regione torna a sollecitare l’amministrazione con la nota n° 42452 DEL 18 Settembre. Una nota che cade nel vuoto o, per rimanere a ciò che si legge nel decreto di revoca del finanziamento “il Comune di Sant’Agata Militello non ha dato riscontro”. Negligenza, dimenticanza, scelta politica, decisione vagliata a tavolino ? Chissà. Intanto ciò che è certo è che dopo il finanziamento per il secondo stralcio dell’adeguamento dell’elementare “Capuana”, 696 mila euro persi per tardiva spedizione della raccomandata, gli 11 milioni del porto hub, magicamente sottratti dal governo regionale, la mancata partecipazione ai bandi del Gac, ecco sparire anche questo finanziamento e con esso la possibilità di dare un nuovo volto ad una consistente parte del centro storico. Addio a 35 alloggi sociali a canone sostenibile, (15 con contributo del 50% del costo 20 a totale carico del partner privato), realizzati con la formula dell’architettura bio-climatica, addio alle opere di urbanizzazione del “Chianu i Rizzu”, niente spazi pubblici e di aggregazione, parcheggio interrato, ri funzionalizzazione del Cine Teatro Aurora. Un altro schiaffo al termine di un 2014 Annus Horribilis nella storia santagatese.