“Non comprendiamo pertanto come l’assessore Puleo possa essersi spinto a rilasciare dichiarazioni in cui dice di “aver percepito che i privati avevano desistito …”, giacché lui stesso, a cui lasciamo il seppur anomalo beneficio di non essere al corrente della corrispondenza sopra richiamata, ha partecipato a molti di quegli incontri sostenuti con l’Amministrazione di cui fa parte, tanto estenuanti quanto inconcludenti; o più ancora come possa aver asserito che “quell’idea progettuale non si è mai concretizzata in un progetto di massima..” Questa volta la smentita, davvero clamorosa, non arriva certo dall’opposizione politica, quella che l’amministrazione usa definire “strumentale” , né tantomeno dai famosi “taluni” esponenti della stampa o dai sindacati “politicizzati”. La smentita arriva dall’impresa Bruno Tedoro Costruzioni, che, a firma di del rappresentante legale Nuccio Bruno, presenta una corposa smentita alle dichiarazioni rilasciate al quotidiano “Gazzetta del Sud” sulla vicenda della revoca del finanziamento di 1 milione 720 mila euro per la riqualificazione dell’area urbana “Chianu Rizzu” di Sant’Agata Militello. Puleo, in quella intervista rilasciata al quotidiano messinese, aveva chiamato in causa il soggetto privato, partner della progettazione per gli interventi di riqualificazione urbana e social housing. A ruota, anche il sindaco Sottile aveva parlato, in un suo comunicato, di anti economicità del progetto” visto che, scriveva Sottile la componente privata non avrebbe più ravvisato, a suo dire, le giuste aspettative di convenienza reddituale”.
Inesattezze, ricostruzioni spesso contraddittorie e farraginose, confusione da parte dell’amminstrazione comunale che hanno trovato la secca smentita anche dell’impresa diretta interessata. La ditta Bruno Teodoro Costruzioni inchioda la giunta Sottile alle proprie responsabilità per la perdita del finanziamento pubblico, revocato dalla Regione, parla apertamente di sconfitta per Sant’Agata ed occasione persa per ridare decoro urbano a quella parte di centro storico, denuncia la volontà dell’amministrazione Sottile, “ravvisata nel contenuto paradossale della nota del Comune” (datata 4 Marzo), “di volersi smarcare dalle proprie responsabilità”. Nella nota, l’impresa Bruno Teodoro ricostruisce quindi i passaggi dell’iter legato al progetto “Chianu Rizzu”, confermando invece, al contrario di quanto sostenuto dal sindaco e dall’assessore ai lavori pubblici, l’interesse proprio alla prosecuzione della progettualità.
“La nostra impresa – scrive il rappresentante legale della Bruno Tedoro Costruzioni – che si è sempre contraddistinta per la sua concretezza e per la capacità di realizzare opere di rilevante importanza, non certo per la capacità di fare “ricorsi”, ha sempre mantenuto un atteggiamento di sobrietà e compostezza evitando di alimentare polemiche, in una querelle di politica locale di modesto livello. Men che meno avrebbe avuto interesse a partecipare oggi, a queste “diatribe di condominio”, se non fosse per replicare alle sorprendenti dichiarazioni dell’assessore Puleo, riportate nell’articolo di stampa riportato sulla Gazzetta del Sud di domenica 14/12/2014, ove si riporta in virgolettato che “Quell’idea progettuale non si è mai concretizzata in un progetto di massima né è stata inserita nel piano triennale delle opere pubbliche né nei bilanci è stata prevista la compartecipazione di circa 180 mila euro da parte del Comune. Avevamo inoltre percepito che i privati avevano desistito perché gli interventi sarebbero stati troppo onerosi”. Quello che asserisce l’assessore Puleo, salvo clamorose smentite o querele verso l’anzidetto testata giornalistica, non solo ci sorprende ma ci sconvolge, ci amareggia, ci ferisce. Ferisce l’orgoglio e la professionalità di una realtà imprenditoriale che, a prescindere dai colori che si sono avvicendati al governo della Città di Sant’Agata Militello, ha sempre “dato corso agli impegni assunti e rispettato gli accordi” con la coerenza e puntualità dimostrata dai fatti (la realizzazione del primo stralcio del progetto di completamento del porto, ultimato in anticipo rispetto ai termini contrattuali, è un chiaro esempio). Gli stessi fatti che sotto riportiamo per vs opportuna evidenza e che attestano, inesorabilmente, come sono andate le cose per il P.I.U. (programma integrato urbano) Chianu Rizzu:
– con missiva in data 12/06/2012, la ns. impresa facendo seguito alle comunicazioni pervenute dall’Assessorato Infrastrutture e Mobilità sollecitava l’amministrazione in carica, all’epoca guidata da Bruno Mancuso, a porre in essere gli atti di Sua competenza per consentire di elaborare la proposta progettuale; tale nota non veniva mai riscontrata né venivano posti in essere i necessari adempimenti, sino ad avvenute dimissioni del Sindaco Mancuso successivamente alla sua elezione a Senatore della Repubblica;
– con missiva in data 03/12/2013, dopo 7 mesi circa dalle elezioni del Sindaco Sottile, trascorsi inutilmente alla ricerca di quegli interlocutori che l’Amministrazione avrebbe da subito dovuto individuare per dare corso all’importante iniziativa, la ns. Impresa formalizzava il primo sollecito affinché l’Amministrazione si attivasse per la prosecuzione dell’iter;
– In data 13/01/2014 tale sollecito veniva reiterato, anche a seguito della notizia riportata dal titolato quotidiano finanziario IlSole24ore, che attestava la presenza di due interventi del Comune di Sant’Agata di Militello
– tra quelli appartenenti al P.I.U. Chianu Rizzu (Riqualificazione Edificio Capuana – Ampliamento Scuola Cesario) per i quali era stata avanzata istanza di finanziamento al Ministero delle Infrastrutture mediante adesione al c.d. Piano Città 2012 -, nell’elenco ristretto di 163 interventi immediatamente finanziabili, di 59 comuni tra Campania (30), Sicilia (15) e Calabria (14), facenti parti delle regioni incluse nell’Obiettivo Convergenza, a cui destinare finanziamenti derivanti dalla riprogrammazioni dei fondi europei e nazionali 2007-2013, per interventi cantierabili entro il 2015;
– In data 04/03/2014, l’Amministrazione Sottile benché fosse a conoscenza, se non altro perché più volte sollecitata dalla ns. impresa, della necessità di svolgere adempimenti di propria competenza propedeutici alla prosecuzione dell’iter, per la prima volta diede “segni di vita” chiedendo tout court la trasmissione del progetto definitivo al fine di scongiurare la perdita del finanziamento;
– In data 14/05/2014 con nota acquisita al protocollo n. 13695 del comune, sebbene questa impresa avesse ravvisato dal contenuto paradossale della nota del Comune, l’unico intento di volersi smarcare dalle proprie responsabilità, al fine di non vanificare gli sforzi sino a quel momento compiuti e disperdere le rilevanti opportunità derivanti dalla realizzazione dell’iniziativa, con ulteriore dispendio di risorse economiche al cospetto di minime chance di successo determinate dell’inerzia dell’Amministrazione provvedeva a trasmettere tutti gli elaborati necessari per dare corso all’iter amministrativo relativo all’iniziativa; più precisamente:
– Progetto preliminare del parcheggio interrato in project financing, riformulato a seguito della
rimodulazione del contributo operata dall’Assessorato Regionale Infrastrutture e Mobilità
Master plan – piano plano volumetrico delle opere da realizzare previste nel P.I.U. Chianu Rizzu
Progetto preliminare per la realizzazione dell’edilizia sociale agevolata (social housing) e dell’edilizia
privata
– Progetto preliminare delle opere di urbanizzazione dell’area interessata dall’intervento di
riqualificazione Nella medesima nota veniva assunto l’impegno di consegnare entro 45 giorni, naturali e consecutivi, decorrenti dalla data di comunicazione di avvenuta approvazione in Consiglio Comunale del progetto preliminare, il PROGETTO DEFINITIVO di tutte le opere da realizzare.
– In data 16/06/2014 con nota assunta al prot . del Comune al n. 16700, la ns. impresa sollecitava
ulteriormente l’Amministrazione ad attivarsi per dare corso agli atti di propria competenza;
– In ultimo, in data 31/07/2014, veniva notificato via pec al Comune di S.Agata M.llo, atto di diffida a firma
dell’Avv. Daniela Ferrara del Foro di Palermo in nome e per conto della ns impresa, nel quale si intimava il
Comune a porre in essere, nel più breve tempo possibile, gli atti di propria competenza in relazione al P.I.U.
Chianu Rizzu al fine di non perdere i finanziamenti già assegnati.Quanto sopra riportato rappresenta l’unica verità esistente.
Non comprendiamo pertanto come l’Assessore Puleo possa essersi spinto a rilasciare dichiarazioni in cui dice di “aver percepito che i privati avevano desistito …”, giacché lui stesso, a cui lasciamo il seppur anomalo beneficio di non essere al corrente della corrispondenza sopra richiamata, ha partecipato a molti di quegli incontri sostenuti con l’Amministrazione di cui fa parte, tanto estenuanti quanto inconcludenti; o più ancora come possa aver asserito che “quell’idea progettuale non si è mai concretizzata in un progetto di massima..” La circostanza che l’iter non abbia avuto corso per inadempienze delle Amministrazioni (inserimento nel piano triennale delle opere pubbliche, etc), presenti e passate, è di tutta evidenza.
Le motivazioni onestamente ci interessano poco, tanto quanto ci interessa prende parte ad uno scontro politico in cui l’unico sconfitta è S.Agata Militello, perché siamo convinti che la riqualificazione di Chianu Rizzu avrebbe veramente rappresentato un’occasione di grande sviluppo e decoro per città. L’unica cosa che ci interessa, invece, è quella di preservare l’immagine, la serietà , la professionalità della ns. Impresa, degli uomini che ci lavorano (oltre 180 unità) e di quelli che la rappresentano, con la passione, la determinazione ed il coraggio di chi è cresciuto solo grazie al proprio sacrificio e libero da ogni qualsiasi condizionamento”.