Dopo le aspre polemiche legate al forte ritardo col quale la giunta ha trasmesso lo schema del bilancio di previsione 2014 per gli adempimenti obbligatori propedeutici alla discussione in aula, ritardi che hanno significato l’invio da parte della Regione di un commissaria da acta, il consiglio comunale di Sant’Agata Militello ha finalmente approvato il bilancio 2014. Il bilancio è passato grazie al senso di responsabilità del gruppo di opposizione, presente con 10 consiglieri, a fronte delle 6 presenze della minoranza in supporto dell’amministrazione. Il bilancio è quindi stato approvato col voto unanime dei presenti all’assemblea, che ha emendato lo strumento finanziario con dieci modifiche. Sei di queste portano la firma della minoranza, su questioni tecniche, mentre quattro emendamenti sono della maggioranza che ha previsto entrate per 30 mila euro per l’acquedotto comunale, 15 mila euro per la definizione dell’iter del piano regolatore ed infine 8 mila 300 euro di previsione d’entrata relative al recupero di somme derivanti da sentenze in favore del Comune. Dal punto di vista politico, nel corso del dibattito consiliare, in assenza del sindaco Sottile, i consiglieri di opposizione hanno duramente criticato i ritardi con cui l’amministrazione ha presentato il bilancio al consiglio lamentando l’impossibilità di effettuare una programmazione economica ragionata, riducendosi nei fatti a prendere atto di un bilancio con le somme quasi interamente impegnate. “Ancora una volta il Consiglio Comunale ha dimostrato grande senso di responsabilità politica ed istituzionale approvando un bilancio di previsione presentato, purtroppo, dalla giunta alla fine dell’esercizio”, ha commentato il presidente Antonio Scurria. Dall’aula sono quindi giunte critiche in ordine alla carenza di servizi ed alla gestione complessiva delle risorse con particolare riferimento alla situazione debiti/crediti con l’Ato ME 1.
Infine, di particolare rilievo la dichiarazione del consigliere di minoranza Calogero Carrabotta che ha annunciato di lasciare il gruppo dell’Udc e si è dichiarato indipendente, per il mancato coinvolgimento nelle scelte a livello locale e regionale e per la, scrive Carrabotta, “ poca attenzione alle problematiche della collettività sul territorio”. Assente al dibattito in aula sul bilancio anche l’altro esponente dell’Udc Monica Brancatelli.