Questa volta il bivio è giunto davvero. Finita la stagione delle richieste di pareri, scaduto il tempo dei “salvagenti” istituzionali-politici, l’amministrazione comunale di Sant’Agata Militello è chiamata a scegliere, a dare finalmente una risposta precisa sul destino del completamento del porto. Sottile & Co. non possono più sottrarsi di fronte al lavoro svolto dal Rup Basilio Ridolfo che ha impresso un’accelerata che, si spera, possa essere quella decisiva. Martedì mattina, alla presenza del segretario comunale Ribaudo, Ridolfo, così come richiesto, presenterà al sindaco il sunto delle criticità riscontrate nel progetto esecutivo presentato dalla Cogip rispetto al progetto definitivo. Rilievi già emersi in maniera dettagliata nella relazione che Ridolfo presentò a Ottobre al dipartimento tecnico dell’assessorato regionale alle infrastrutture. Una relazione (leggi articolo in archivio) che, va ricordato, oltre a ribadire l’insussistenza allo stato attuale di impedimenti di carattere giudiziario per la prosecuzione dell’iter, confermando tra l’altro la correttezza della strada seguita per l’aggiudicazione dell’appalto, suggeriva l’apertura di un tavolo tecnico con l’impresa, proprio per valutare l’insieme di quelle criticità.
Una relazione le cui conclusioni furono condivise dagli stessi uffici regionali che hanno già lasciato la palla nelle mani dell’amministrazione, non prima però di rimarcare come un eventuale protrarsi dell’empasse e la perdita del finanziamento per quell’appalto del Porto rappresenterebbe un danno non solo per la città di Sant’Agata ma per l’hinterland e per l’intero sistema infrastrutturale della regione. Ecco dunque che i nodi vengono al pettine. Ridolfo, che ha scommesso professionalmente e umanamente sull’appalto del Porto santagatese e che sull’approccio alla vicenda ha persino imperniato la prosecuzione o meno del suo rapporto alla scadenza del 31 Dicembre scorso, è pronto ad aprire il tavolo tecnico con l’impresa Cogip, sa già quali rilievi muovere ai tecnici della ditta e quali sono le richieste da avanzare.
C’è da effettuare una scrematura di quelle modifiche rispetto al progetto definitivo che hanno fatto lievitare di 4 milioni le spese previste, bisogna ricondurre il tutto al “Vangelo” del progetto definitivo. Il nuovo elaborato esecutivo, a patto che l’impresa accetti le rimodulazioni richieste, sarà poi da sottoporre al controllo dell’organismo di certificazione di qualità e della sovrintendenza, poi si potrà giungere alla consegna dei lavori. Nel frattempo si è già messa in moto la macchina per la costituzione dell’ufficio direzione lavori. In riscontro ad una nota del dirigente generale del Dipartimento Regionale, il Rup ha proposto l’elenco di sei figure professionali con le quali comporre l’ufficio. Il bivio è dunque li davanti, per “Co & Sottile” è giunto il momento di uscire allo scoperto.