Un serpentone lungo e perpetuo. Clacson strombazzanti, auto e moto che provano ad infilarsi in qualunque pertugio, aiuole occupate, pedoni costantemente a rischio, parcheggi introvabili, confusione e tanto tanto stress. Scene di ordinaria follia che si registrano il martedì mattina sul lungomare di Sant’Agata Militello. In coincidenza con la “celebrazione” del rito settimanale del mercato, la viabilità cittadina va puntualmente in tilt. In particolare quella zona di lungomare diventa un autentico teatro di battaglia. Gli automobilisti rimangono per decine e decine di minuti in coda in attesa del varco giusto da imboccare e liberarsi dall’abbraccio letale del traffico. La sorte peggiore tocca a quelli che provano a cimentarsi nell’audace ricerca di un parcheggio che non c’è, molti dei quali azzardano spesso soste improvvisate nei luoghi più disparati, aiuole, marciapiedi o roba simile, mentre i più “sfortunati” quelli che si trovano ad accompagnare un congiunto, preferiscono rimanere ore seduti a presidiare l’auto in sosta, accontentandosi di un posticino di fortuna, sempre pronti a liberare il passo in caso d’intralcio. I più fortunati, e coraggiosi, che trovano invece parcheggio sicuro, devono poi affrontare un secondo step della loro mattinata, il “corso di sopravvivenza” da superare affrontando a piedi parte del tragitto.
La situazione si complica ancor di più, inevitabilmente, vista la vicinanza della stazione ferroviaria. I tantissimi pendolari, ma anche semplici viaggiatori occasionali, spesso con bagaglio, affrontano anche loro la settimanale “avventura” on the road. A proposito di treni. Ecco che a calare “il carico da 11” sulla viabilità già congestionata, tanto per usare un eufemismo, giunge di tanto in tanto la chiusura del passaggio a livello che genera, inevitabilmente, un gigantesco tappo all’altezza di via Campidoglio, bloccando il transito in entrambi i sensi di marcia visto che, tra l’altro, il tratto di viale Regione Siciliana di fronte villa Bianco è ancora inspiegabilmente chiuso dopo il crollo della banchina ad Ottobre.
Non stiamo, infine, neanche a descrivere ciò che dovesse accadere allorquando, malauguratamente, nell’angusto budello si trovassero a transitare mezzi di soccorso.