Due anni dopo il delitto di carnevale di Rocca di Capri Leone, nel quale fu ucciso il giovane meccanico Andrea Bruno, il processo a carico di Sebastian Oriti è giunto al momento decisivo. Mano pesante del pubblico ministero Rosanna Casabona che a termine della sua requisitoria, in Corte d’assise a Messina, ha chiesto la condanna dell’imputato all’ergastolo. Oriti è accusato di omicidio aggravato da premeditazione e futili motivi, porto illegale di armi e danneggiamento.
Chiesta quindi la detenzione in isolamento diurno per tre mesi. Il pubblico ministero ha quindi prospettato il rinvio degli atti processuali alla Procura, per eventuali imputazioni di falsa testimonianza e calunnia nei confronti di otto persone chiamate a deporre nel corso delle udienze. Il collegio giudicante ha quindi accolto la richiesta di rinvio proposto dalla difesa di Sebastian Oriti, curata dall’avvocato Decimo Lo Presti. Il 2 Aprile, insieme all’arringa della difesa ci sarà quindi la discussione dei legali di parte civile, avvocati Giuseppe Mancuso ed Alessandro Nespola, che rappresentano in giudizio la madre e la zia della vittima. Gli stessi avvocati di parte civile hanno chiesto che venga garantita la contestualità della loro trattazione nell’udienza dell’arringa della difesa. Andrea Bruno fu ucciso la mattina del 11 Febbraio 2013, a Rocca di Capri Leone, di fronte la sua abitazione. Secondo l’accusa, Oriti lo attese all’uscita da casa, scagliandogli contro cinque colpi di coltello, al culmine di ripetuti screzi intercorsi tra i due giovani che si contendevano le attenzioni di una ragazza. Il 2 Aprile si conoscerà dunque la decisione della corte d’assise sull’imputato, detenuto in carcere da due anni.