Dovranno rispondere di tentata frode nelle pubbliche forniture ed attività di gestione dei rifiuti non autorizzate, un imprenditore 34enne di Capo d’Orlando e due autotrasportatori di Capri Leone e San Marco d’Alunzio, responsabili degli illeciti per i quali stanno indagando i Carabinieri di San Fratello, della Compagnia di Santo Stefano di Camastra, insieme agli specialisti del Noe di Catania. L’attività di controllo ha permesso d’individuare nei comuni di Acquedolci, Mirto, Capo D’Orlando e Torrenova , ben 19 container che avrebbero dovuto essere smaltiti da una ditta orlandina, l’An.Ca.Ma srl, vincitrice dell’apposito appalto della Protezione civile regionale, per 71.964 euro. I container, fino a Dicembre 2014, erano installati al campo sportivo di San Fratello ed ospitavano le classi delle scuole rese inagibili dalla frana di Febbraio 2010. 19 dei 23 container sono stati ritrovati presso siti privati. I militari di Santo Stefano risalivano da un primo sito, ad Acquedolci, individuando gli autotrasportatori che li avevano collocati) e le persone coinvolte. Secondo gli inquirenti, la ditta, in esecuzione dell’appalto, avvalendosi del contributo dei due autotrasportatori, aveva attestato lo smaltimento come materiale a risulta, delle strutture (a tutte, infatti, erano state rimosse le targhette identificative che erano state conferite alla Protezione civile, così come erano stati rimessi. 6 formulari di un sito catanese attestanti lo smaltimento di 33 tonnellate di materiale ferroso.
Queste strutture, però, invece di essere conferite presso la ditta di Catania, venivano collocate su siti inappropriati ed in un caso sono state vendute a terzi ignari dell’illegittima provenienza. Qualcuno dei proprietari dei terreni aveva pagato fino a 100 euro per avere la struttura che veniva usata come capanno per ricoverare attrezzi e macchinari agricoli. Forse questa era l’idea dei rei: venderli, anziché smaltirli nelle forme previste per ricavarne ulteriore utile. Tutti i container venivano fatti oggetto di riconoscimento a cura della Protezione Civile di San Fratello e posti a sequestro. I tre, l’imprenditore orlandino, e i due autotrasportatori, un 51enne di Capri Leone ed un 40enne di San Marzo d’Alunzio, sono stati quindi deferiti in stato di libertà per i reati di tentata frode nell’esecuzione dei contratti di pubblica fornitura e per attività di gestione di rifiuti non autorizzata , in concorso. I Carabinieri del Noe di Catania, presso le sedi della Protezione Civile Regionale di San Giovanni La Punta e di Sant’Agata Li Battiati, hanno acquisito 6 formulari da cui risultavano versate ad una ditta di Catania circa 33 tonnellate di materiale ferroso. Inoltre, presso la ditta di Capo D’Orlando, i carabinieri hanno sequestrato la documentazione relativa la gara d’appalto . Le indagini sono ancora in corso e sono coordinate dal sostituto procuratore di Patti Alessandro Lia .