“Una sentenza che fa giustizia, ma che, per quanto pesante, non cancellerà la tragedia che ha sconvolto la comunità di Rocca di Capri Leone”. Sono le parole degli avvocati di parte civile della famiglia di Andrea Bruno, gli avvocati Pippo Mancuso ed Alessandro Nespola, pronunciate pochi minuti dopo la sentenza che ha condannato all’ergastolo Sebastian Oriti, per l’omicidio di Andrea Bruno, avvenuto la mattina del 11 Febbraio 2013 a Rocca di Capri Leone. La madre di Andrea, Adele, ascolta il dispositivo letto dal presidente della Corte d’Assise di Messina, Nunzio Trovato, e si lascia andare in un pianto liberatorio. Ha seguito passo dopo passo il processo che oggi ha consegnato alla giustizia il responsabile di quell’omicidio tanto assurdo quanto sconvolgente, ma sa bene che quella sentenza non le ridarà mai l’amore di quel figlio perso per sempre. Reazioni composte quelle dell’imputato e dei suoi familiari, per una sentenza che ha rispettato le aspettative emerse durante la fase processuale. Sebastian Oriti, ventenne di Rocca di Caprileone, pagherà con l’ergastolo l’omicidio premeditato di Andrea Bruno, a cui, quel maledetto 11 Febbraio 2013, ha inferto la coltellata mortale al culmine di giorni di screzi per una ragazza contesa.
Respinta dalla corte l’aggravante dei futili motivi. Oriti è stato ritenuto responsabile anche di danneggiamento e porto abusivo d’arma da taglio. L’imputato dovrà quindi pagare le spese processuali ed il mantenimento in carcere, e dovrà corrispondere il danno alle parti civili che sarà quantificato da giudice civile. Intanto alla madre ed alla zia della vittima è stata riconosciuta una provvisionale rispettivamente di 80 mila e 20 mila euro. Rinviati alla Procura gli atti relativi alle testimonianze di tre amici di Oriti, dei genitori e del fratello, per l’esame di eventuali profili di falsa testimonianza e calunnia. La corte depositerà le motivazioni della condanna entro 90 giorni. L’avvocato Decimo Lo Presti, difensore di Oriti, presenterà ricorso in appello.